Regione VdA: alla Camera resta emendamento da 100 milioni
La speranza è che nel ritorno in commissioni le cifre non mutino
Nulla di nuovo a Montecitorio sull’emendamento proposto dal governo e approvato dalla Commissione Bilancio della Camera che chiama la Regione Valle d’Aosta a concorrere per il 2018 al risanamento della finanza pubblica per 99, 3 milioni di euro (dei 144 reclamati in prima battuta).
A confermarlo è il deputato valdostano Rudi Marguerettaz che è intervenuto in aula nella discussione sulle linee generali del disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. Prosegue Marguerettaz «la questione non è ancora chiusa, ci sarà un altro passaggio in commissione dove speriamo le cifre non mutino».
L’intervento
Così nell’intervento alla Camera: «Negli ultimi sei anni la Valle d’Aosta ha concorso alla finanza pubblica dello Stato per un miliardo 256 milioni di euro. A ogni valdostano è come se fossero stati prelevati 10 mila euro a testa. Riconosco lo sforzo fatto nel reperire le risorse finanziarie che hanno portato alla formulazione dell’emendamento che ci riguarda. Che non condividiamo così come formulato».
Richiama il parlamentare valdostano la sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito che il contributo per il risanamento dei conti dello Stato non può essere preteso oltre il 2017. «Stranamente l’emendamento governativo, dove ho l’impressione che la mano del funzionariato abbia prevalso su quello della politica, pur prevedendo una riduzione anche significativa degli accantonamenti li conferma fino al 2020 e oltre facendo, a mio avviso paradossalmente, esplicito riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale che li circoscrive al 2017».
Conclude Marguerettaz: «Questa impostazione, come è prevedibile, genererà altri contenziosi con il risultato che lo Stato o la Regione dovranno nuovamente mettere mano ai loro bilancio. Per questo annuncio il mio voto di astensione alla manovra mentre confermo la volontà di rinnovare, se sarà posta, la fiducia al Governo. Il voto di fiducia che vuol essere un auspicio, nell’interesse dello Stato e della Valle d’Aosta, anche in questo ultimo scampolo di legislatura per continuare un confronto e trovare soluzioni diverse da quelle di cui stiamo discutendo. Si darebbe così seguito all’ordine del giorno del senatore Lanièce accolto dal Governo come raccomandazione che a oggi risulta disattesa». L’ordine del giorno impegnava il Governo «a reperire le risorse necessarie alla regolarizzazione dei rapporti finanziari con lo Stato e del relativo contenzioso pendente con la Regione autonoma Valle d’Aosta».
L’emendamento
Così l’emendamento: «Nelle more della definizione dei complessivi rapporti finanziari fra lo Stato e la regione Valle d’Aosta che tenga conto, tra l’altro, delle sentenze della Corte costituzionale n.77 del 2015 e n.154 del 2017 gli accantonamenti a carico della regione Valle d’Aosta a titolo di concorso alla finanza pubblica sono ridotti di 45 milioni di euro per l’anno 2018 (la richiesta originale è di 144 milioni), 100 milioni di euro per l’anno 2019 e 120 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020».
Intanto la Valle d’Aosta ha approvato il bilancio di previsione. A emendamento approvato quasi 100 milioni di spese previste e non avrebbero una copertura finanziaria. Approvare la legge finanziaria regionale nell’attuale formulazione la espone al rischio di impugnativa da parte del Governo.
(d.c.)