Politica, nasce il movimento Nuova Valle d’Aosta
Il presidente della neonata formazione politica di centro-destra è Roberto Silvio Di Francesco, Luigi Nardi il segretario; Nvda ha come principale obiettivo «abbattere la mancanza di lavoro»
È nato il 1° dicembre, con la firma nello studio notarile Marcoz, il movimento Nuova Valle d’Aosta.
La formazione di centro-destra è formata da lavoratori dipendenti, imprenditori, laureati, professionisti, agricoltori e pensionati e si pone come obiettivo principale «abbattere la mancanza di lavoro che ha messo in ginocchio la nostra regione».
Il presidente di Nuova Valle d’Aosta è Roberto Silvio Di Francesco, fisioterapista libero professionista, presidente dell’associazione di promozione sociale Arché VdA, il segretario politico è Luigi Nardi, artigiano di Aosta e vice presidente della stessa associazione.
Un movimento «che va al di là degli schieramenti politici – si legge in una nota -, composto da membri che hanno idee concrete, valide, oneste e decisamente realizzabili»e che si pone in contrapposizione a una classe politica «autoreferenziale e sorda ai richiami provenienti dalla società civile. Pertanto, dopo numerosi, partecipati e sofferti incontri, abbiamo deciso di far conoscere a tutta la comunità la nostra volontà d’intervento, perché l’attuale e negativa tendenza necessita di un’inversione di rotta!»
«In Nvda – prosegue la nota – ci sarà spazio per tutti coloro che, da persone libere,vorranno offrire il proprio contributo al nuovo importante progetto. Il nostro lavoro è stato e continua a essere svolto da un comitato promotore, composto da soggetti molto apprezzati a livello regionale, ma puntiamo a crescere sempre di più. A breve Nvda avrà dei riferimenti visibili e specifici, sia sui più comuni social network che in rete, fermo restando che i rapporti diretti e interpersonali resteranno la via primaria per qualsiasi incontro e/o confronto costruttivo. Saremo cittadini tra cittadini, con l’intento di colmare il divario tra il popolo e i suoi rappresentanti. La Valle d’Aosta è la nostra terra e questa, purtroppo, è l’ultima possibilità per non soccombere».
(re.newsvda.it)