Valtournenche: sfiduciata la sindaca, Comune commissariato
E' stato il consigliere di opposizione Roberto Avetrani l'ago della bilancia; ora arriva un commissario e a primavera si va a elezioni anticipate
Passa la mozione di sfiducia nei confronti della sindaca di Valtournenche Deborah Camaschella con otto voti favorevoli, tre astensioni, quelle del gruppo di opposizione guidato da Giorgio Pession, e quattro voti contrari. A fare l’ago della bilancia il consigliere di minoranza della Lista civica Roberto Avetrani. «Non concordo sulla mozione, che doveva coinvolgere l’intera maggioranza, ma voterò a favore per chiudere questa farsa e mandare tutti a casa» ha motivato alla fine di oltre tre ore di dibattito in Consiglio comunale convocato nel tardo pomeriggio di oggi.
Il Comune sarà ora guidato da un commissario fino alle nuove elezioni, che probabilmente si svolgeranno la prossima primavera. Deborah Camaschella – 17 anni in qualità di amministratrice – era stata eletta sindaco il 10 maggio 2015. La sua lista, Insieme per Valtournenche Breuil-Cervinia, aveva ottenuto 600 voti (46,3% dei votanti).
La mozione
La mozione era stata presentata da sette componenti della maggioranza guidati dal vicesindaco Giuseppe Maquignaz che in Consiglio si sono detti pronti a rassegnare le dimissioni. «Ribadisco che non ho nessuna ambizione. Il rapporto tra gli assessori e alcuni consiglieri si è logorato negli anni e non è la mancata alternanza alla base di quest’ultimo atto. Purtroppo abbiamo fallito e la cosa migliore è dare la parola alle urne» ha puntualizzato il vicesindaco. «Non avrei mai voluto trovarmi in questa aula oggi. Mi sono impegnato con tutto me stesso ma le condizioni per un buon governo sono venute meno. Io credo che il sindaco non debba detenere il potere assoluto. La funzione è di mediare, di coordinare, di fare da collante tra tutti gli elementi del governo. L’atteggiamento accentratore, arrogante, insofferente ha minato le basi di un rapporto sereno ed equilibrati».
Torna a parlare di patti per l’alternanza che «esistevano e esistono» e ammette di aver sbagliato «a non inserirlo nel programma elettorale né di averlo comunicato agli elettori». Sulla stessa linea gli interventi degli altri firmatari Domenico Chatillard, Gianno Odisio, Erik Windler, Massimo Chatrian, Marie-Sol Brunodet e Sara Perrucchione per i quali «si era arrivati a un punto di non ritorno».
E’ restata sulle sue posizioni Camaschella che rivendica il suo operato e con voce ferma scandisce: «Quanta falsità. Più vengo attaccata sul piano personale più penso che ci sia altro dietro. Questo è il momento di alzare la mano e votare la sfiducia nei miei confronti. Andiamo a elezioni e io mi ripresenterò. Se vorranno, a mandarmi a casa saranno i Votornen». Per Camaschella «La mozione vede un solo perdente: il paese. Oggi si è consumato un attentato al paese al suo bene».
Il dibattito
Così Giorgio Pession, consigliere di minoranza: «Rimaniamo convinti delle valutazioni che abbiamo fatto fin qui. È stata una pessima e fallimentare amministrazione, dove non ci sono stati risultati e nessun passo avanti sui trasporti, sul piano regolatore, sulle frazioni». Punta il dito: «non siamo mai stati coinvolti, mai inseriti in una commissione. Come si fa a lavorare . Le porte sono state sempre chiuse e questo ha creato danni reali al paese. La situazione è irrecuperabile. Il commissariamento è brutto ma è l’unica via di uscita». Ha motivato l’astensione: «le dimissioni dovevano riguardare tutti gli undici». Insomma all’attacco personale alla sindaca non ci sta.
Jean-Antoine Maquinaz annuncia «Io ci sarò alle prossime elezioni per dare al paese lo sviluppo e la serenità che si merita».
Le voci a difesa
A sostenere Camaschella Chantal Vuillermoz, il presidente del consiglio Luca Ferrari ed Elisa Cicco che con la voce rotta ha detto: «Mai mozione di sfiducia è stata presentata a un sindaco perché si è dato troppo da fare. Dovevamo stare insieme fino all’ultimo nel bene e nel male. Siamo caduti nel ridicolo stiamo distruggendo un intero paese. In tutto questo c’è mancanza di rispetto verso la popolazione, verso il consiglio, verso la sindaca. Questo non è degna di essere chiamata politica». Per Ferrari «una mozione priva di contenuti politici, che manca di rispetto nei confronti della comunità» e a Camaschella rinnova «la fiducia incondizionata per la schiettezza e l’inesauribile energia messa al servizio del paese».
(danila chenal)