Aosta: arriva la rivoluzione delle ZTL
Ingenti modifiche per gli accessi e i contrassegni nel «segno della sicurezza»; cambiano tariffe e modalità di accesso. Via i parcheggi, spazio a stalli di carico e scarico: «Introiti dimezzati»
E’ arrivata la tanto attesa rivoluzione della ZTL aostana. La conferma è arrivata oggi dalla delibera di Giunta, che apporta modifiche sostanziali alla regolamentazione dell’accesso al centro storico «per garantire maggiore sicurezza – sottolinea il sindaco Fulvio Centoz –. Nel centro c’è una selva di macchine e furgoni che si fermano ovunque e creano pericolo per i pedoni. Inoltre, seguiamo anche le indicazioni emerse dal Cosp (Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica) alla luce dei recenti gravi fatti accaduti: vogliamo evitare che ci sia passaggio incontrollato e soste nella ZTL».
Giro di vite
A spiegare il giro di vite in materia di accessi e soste è l’assessore alla Viabilità, Andrea Paron che parla di «modifiche arrivate in due step. Dopo aver deciso in commissione limitazioni orarie per i veicoli commerciali, in estate abbiamo dovuto approfondire la questione per motivi di sicurezza: dopo i new jersey installati all’ingresso delle vie, abbiamo dovuto rivedere il regolamento ZTL, garantendo a residenti e commercianti le varie esigenze e incombenze, pur limitando le fasce orarie di accesso».
Agevolazioni sulla sosta
A completare la “revisione” «abbiamo deliberato anche agevolazioni sulla sosta per chi è coinvolto dal nuovo regolamento – continua Paron –. E’ vero che limitiamo gli accessi, ma ora commercianti e residenti in ZTL privi di posto auto potranno sottoscrivere abbonamenti semestrali da 250 euro e annuali da 350 euro, completando il tutto con un abbonamento al Parcheggio Parini da 250 euro all’anno, valido anche per residenti nelle zone limitrofe alla struttura».
Cambiano i contrassegni
Modifiche ingenti sono state realizzate in materia di contrassegni, che ve
dono modificate, e non di poco, le varie categorie (vedi foto a lato). «Abbiamo comunque garantito alle medesime categorie l’accesso, pur con modalità diverse – sottolinea la dirigente di APS, Giulia Pasi –. Ad esempio, contrassegni B non saranno più annuali (0-24), ma dovranno comunicare entro 10 giorni (via mail o presso gli uffici) le date e i motivi degli accessi: tutti avranno accesso, ma non autorizzazioni a monte». Entrando nei dettagli, scomparirà la «fascia di libero accesso al mattino, per motivi di sicurezza, mentre il carico e scarico sarà vietato dalle 7.30 alle 8.30, in concomitanza con gli ingressi delle scuole». Anche i contrassegni X (attività istituzionali o sevizi pubblici a rilevanza sociale) «dovranno documentare il proprio accesso, al pari degli artigiani, mentre tanti stalli saranno sostituiti da zone di carico e scarico e da agevolazioni per le zone blu». I commercianti (contrassegno D) potranno contare su due fasce per il carico e scarico dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 14.30 alle 15.30, mentre ci saranno anche modifiche tariffarie: ad esempio, il contrassegno A passa da 15 euro a 40 euro all’anno, l’A residenti rimane esente, il B passerà da 120 all’anno a 5 euro al giorno e ci saranno delle maggiorazioni (da 20 euro a 50 euro) per i veicoli che superano i 35 quintali.
Infine, la tariffazione non sarà più inviata a domicilio, ma da lunedì sarà aperto lo sportello ZTL per informazioni e per rinnovare le pratiche.
Le prime polemiche
I primi grattacapi per la novità arrivano già in conferenza stampa, con alcuni giornalisti a chiedere lumi, visto il trasporto di attrezzature pesanti: «Ci impedite di lavorare». «Noi non vogliamo penalizzare nessuno – sottolinea Fulvio Centoz –, ma evitare una concentrazione eccessiva di veicoli. Le norme sono ragionate, poi potremo verificare eventuali cambiamenti a questo giro di vite».
Introiti dimezzati
«Ma queste decisioni sono state prese per fare cassa»? «Tutt’altro – ribatte Giulia Pasi –. Secondo una stima, gli introiti diminuiranno del 50% rispetto allo scorso anno». Rimane in sospeso la questione cityporto (ingressi dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 15 alle 17). «Confermo che dal 2019, a scadenza del bando, faremo delle valutazioni – conclude Centoz –. Così com’è, il servizio non è sostenibile».
(alessandro bianchet)