4 novembre, «costruiamo una Patria federalista ed europea»
Pochi giovani in piazza Chanoux, ad Aosta, per la Giornata delle Forze Armate e dell'Unità nazionale; la delusione del presidente dell'Associazione Combattenti e Reduci VdA Enzo Bonin
La Banda municipale, le autorità, i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma ma pochi, pochissimi giovani in piazza Chanoux, ad Aosta, per la Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale.
Lo ha sottolineato dal palco il presidente della sezione valdostana dell’Associazione Combattenti e Reduci Enzo Bonin, deluso dalla scarsa presenza di giovani.
Il Generale di Brigata Paolo Radizza ha chiesto di «rinnovare i sentimenti di fiducia e di affetto nell’Esercito» prima di consegnare il Tricolore alla professoressa Paola Cortese, dirigente dell’istituzione scolastica Abbé Duc di Châtillon.
Di «nuova sfida per ripensare il concetto di Nazione e di patria, in un momento storico di grandi mutamenti e fermenti» – ha parlato il sindaco di Aosta Fulvio Centoz, che dopo aver ripercorso la Storia, ha ricordato l’impiego delle Forze Armate in pericolose missioni internazionali e il lavoro dell’Esercito «a sostegno delle popolazioni colpite da avversità e tragedie come nel caso dei recenti e disastrosi terremoti dell’Aquila e dell’Italia centrale».
Non poteva mancare un riferimento all’attualità; «la Nazione potrà avere un futuro solo se riuscirà a integrare le diverse anime che la compongono, limitando le spinte ad accentuare le differenze tra le une e le altre, trovando modi e occasioni di dialogo proficuo tra le parti. Solo così essa può diventare motore per il rafforzamento della grande Patria comune rappresentata oggi dall’Europa. Noi valdostani, con la nostra peculiarità storica, linguistica e culturale, rappresentiamo una delle anime particolari che vivono in seno all’Italia, possiamo offrire un contributo fondamentale in tal senso; tocca alla mia generazione fare un passo decisivo in questa direzione, nella costruzione di una grande patria federalista ed europea che possa rappresentare tutti i particolarismi, valorizzandoli e non soffocandoli. Questa rappresenta, a mio parere, l’unica via per mantenere quella pace faticosamente conquistata grazie alla dedizione e al sacrificio dei combattenti e garantita dal prezioso lavoro quotidiano delle nostre Forze Armate».
Nella foto (grazie al comune di Aosta), un momento della celebrazione in piazza Chanoux.
(cinzia timpano)