Sindacati: mobilitazione per un nuovo welfare
Domani, sabato 14 ottobre, i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Savt saranno in via Aubert, ad Aosta, per una giornata di sensibilizzazione sui temi caldi, oggetto della trattativa con il Governo: pensioni, lavoro, sanità e contratti.
Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione, garantire a tutti una sanità efficiente, rinnovare i contratti, a partire da quelli pubblici. Come dire, serve un welfare nuovo di zecca.
Verte su queste cinque azioni la mobilitazione nazionale alla quale aderiscono le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e Savt che domani, sabato 14 ottobre, saranno in via Aubert per un presidio di sensibilizzazione e volantinaggio.
I segretari regionali Ramira Bizzotto (Uil), Domenico Falcomatà (Cgil), Jean Dondeynaz (Cisl) e Guido Corniolo (Savt) hanno presentato l’iniziativa stamane all’HB Hôtel di Aosta parlando «di priorità sociali che hanno bisogno di risposte tempestive, prima della nuova legge di bilancio».
«I temi non sono messi in relazione a caso – ha commentato Jean Dondeynaz – ma perchè fanno parte di un complessivo sistema di gestione del welfare che deve necessariamente fare un passo avanti».
Domenico Falcomatà ha accennato «alla convocazione dei sindacati confederali innanzi al ministro Poletti» in programma lunedì 16 ottobre, puntando il dito contro la legge Monti Fornero sulle pensioni, «un’operazione di cassa che ha costa 80 miliardi di euro, una manovra che ha spostato il traguardo pensionistico, non ha investito un euro e che avrà ricadute sociali pesanti» e non escludendo azioni più incisive come lo sciopero «qualora il bilancio 2018 non preveda adeguate risorse; siamo nella fase intermedia della trattativa con il Governo e non siamo soddifatti».
Secondo Ramira Bizzotto, i miliardi di euro risparmiati dal Governo con le varie manovre non sono stati impegnati come promesso per investimenti su donne e lavoro, contro la precarietà; «le più penalizzate sono proprio le donne, con un orizzonte pensionistico che è arrivato a 67 anni; pensiamo alle professioni sanitarie o a quelle dell’educazione dei bambini. Domani ci mobiliteremo per le pensioni, per il lavoro dei giovani, l’occupazione in generale, la sanità ma questa è anche una battaglia di civiltà e di democrazia».
Non è ottimista Guido Corniolo che riferendosi «all’atavico debito pubblico» ha prospettato «una schiera di nuovi poveri all’orizzonte, considerato che oggi, con una ipotesi di stipendio medio di 1400 euro e 45 anni di servizio, il risultato pensionistico a causa di un welfare depauperato è di 800-850 euro al mese. Ecco perchè sono fondamenti interventi di previdenza complementare ed è fondamentale intervenire sulla spesa corrente e abbassare il debito pubblico che è una palla al piede e non consente alcun investimento».
L’appuntamento è per domani, sabato 14 ottobre, dalle 11 alle 18 in via Edouard Aubert, all’angolo con la biblioteca regionale; alle 11.30 è in programma anche l’intervento di un delegato nazionale dei sindacati confederali.
Nella foto, da sinistra Ramira Bizzotto, Domenico Falcomatà, Jean Dondeynaz e Guido Corniolo.
(cinzia timpano)