Consiglio Valle: Uvp, «noi i veri Responsabili»
L'Union valdotaine progressiste risponde alle bordate degli ex alleati di maggioranza che aveva accusato il movimento di repentini cambi di campo
E’ Alessandro Nogara dell’Union valdôtaine progressiste a rispondere agli schiaffi presi in Consiglio Valle dagli ex alleati, che sostanzialmente avevano dato della ‘banderuola’ ai rappresentanti del Leone dorato. (“Una barzelletta” (Roscio), “Un’operazione capricciosa” (Certan), “un patto per le elezioni” (Borrello), “operazione poltrone e botteghe” (Gerandin), “una serie horror” (Padovani) sono alcune delle espressioni usate nel dibattito Mattutino). «Abbiamo parlato di tutto, ci siamo letti la vita e di politica c’è poco. Mi sono stufato di sentire le paternali del consigliere Gérandin che dà le pagelle a tutti». E snocciola le tappe di una carriera politica del rappresentante di Mouv iniziata nel 1980 per parare: «Non l’ho mai sentita parlare di vitalizi, di cui gode il fondatore del suo movimento». Rivolto ad Antonio Fosson «Lei ci inonda di pillole di saggezza ma dovrebbe parlare al portavoce del suo gruppo di coerenza». Denuncia la mancanza di coesione nell’ex maggioranza «che non sarebbe stata in grado di votare il bilancio». «Il nostro obiettivo – ricorda – è ‘’réunir-réussir’’». Finisce nel mirino il managment del casinò perché «solo i lavoratori hanno fatto la loro parte. Dare in testa all’Uvp è lo sport nazionale ma forse noi siamo stati ‘i responsabili’». Replica Gérandin: «Lei dà un’interpretazione diversa al déjà vu. Io non percepirò vitalizi. Sono state dette tante inesattezza. Inutile farsi delle paranoie personali».
«Non avrebbe avuto senso un megaprogramma senza contare che abbiamo affidato i ruoli secondo le competenze già acquisite. La gente si aspetta che questo nuovo governo cominci a lavorare perché di chiacchiere la gente ne ha abbastanza. Prima i fatti e poi le parole e non viceversa» sottolinea nell’intervento l’ex presidente della Regione Augusto Rolandin che aggiunge: «se si confondono i principi con la rabbia non si va lontani. La guerra contro qualcuno non paga perché prima o poi arriva la legge del taglione».