Migranti: dibattito ad Aosta, manca il questore Ostuni
La terza commissione Servizi sociali del Comune di Aosta si è riunita in mattinata per discutere sul tema dei richiedenti asilo, presenti cooperative e associazioni; il questore Pietro Ostuni declina l'invito all'ultimo momento per non vuole entrare nel dibattito politico
Costruire un progetto insieme a cooperative e associazionismo, elaborare soluzioni sul tema migranti sulla base di dati oggettivi e al di là degli aspetti politici. Era questo lo scopo della terza commissione Servizi alla persona svoltasi questa mattina nel salone consiliare del Municipio di Aosta. Le cooperative ci sono tutte ma pesa l’assenza de questore Pietro Ostuni, tiratosi all’ultimo indietro «perché in questa sede si rischia di dover far parte di un dibattito politico», ha riportato il sindaco Fulvio Centoz, a seguito di un colloquio telefonico con Ostuni. Per Vincenzo Caminiti «non siamo in Consiglio Comunale, queste commissioni nascono con lo scopo di risolvere problemi. Venti giorni fa gli organi istituzionali hanno convocato un rappresentante della questura che ha dato l’ok. Non può che stupire questo cambio di rotta come non possono non stupire le modalità con cui si è svolto. Fino all’ultimo abbiamo aspettato che arrivasse un suo delegato, da quel che sapevo si trattava di un contrattempo, non della precisa volontà di non presenziare. Volevamo dati oggettivi per elaborare soluzioni insieme alle cooperative, e non ci sarebbe stato spazio per la strumentalizzazione». Per Centoz «non si tratta di sottrarsi, il questore è sempre disponibile a fornire informazioni nei tavoli tecnici a cui partecipa la questura».
Migranti, i numeri
Alla commissione ha preso parte il dirigente Affari di Prefettura Vitaliano Vitali che ha fornito i dati sugli ingressi migranti a partire dal 2014 – anno del primo arrivo di cittadini stranieri assegnati dal Ministero dell’Interno – a oggi: in tre anni gli arrivi totali sono stati 715 e al 30 settembre di quest’anno 320 persone risultano ancora in accoglienza. Di questi 10 devono ancora presentare domanda di protezione internazionale. Il servizio di accoglienza è gestito – come previsto dal bando del 2015 – dalle sei cooperative Leone Rosso, La Sorgente, Trait d’Union, Co.Ser.Co, Arc-en-Ciel e Caritas i cui rappresentanti hanno preso parte a un dibattito dal quale è emerso un quadro senza particolari criticità. Andrea Manfrin (Lega Nord) solleva nuovamente il problema dell’accattonaggio dichiarando di aver ricevuto «decine di segnalazioni» e cui Vitali risponde: «A oggi non ci è pervenuta alcuna segnalazione. Dovessero arrivarcene per prima cosa dovremmo affrontare il problema dell’identificazione e capire se fanno parte o meno delle cooperative, dopodiché si procederebbe con un avvertimento e poi con la revoca dell’accoglienza». Etienne Andrione del Gruppo misto di minoranza solleva il problema dei costi diretti che, spiega Vitali, «pesano direttamente sul bilancio dello Stato», mentre sulle spese indirette «ci sarebbe da ragionare coinvolgendo altre strutture per avere una visione più chiara. Al momento abbiamo sotto controllo le spese sanitarie inerenti allo screening attuato all’arrivo di un migrante, che si aggira intorno ai 15 euro a visita». A questa commissione «ne seguiranno altre – ha dichiarato Caminiti -, e per le prossime sedute speriamo di avere più dati a disposizione».
(sara sergi)