Crisi politica: si va verso la mozione di sfiducia costruttiva
Passa la risoluzione che invita il presidente Pierluigi Marquis a dimettersi; il capo dell'esecutivo non dà corso alla richiesta e si va verso la presentazione della mozione di sfiducia costruttiva
In Consiglio Valle passa con 22 voti a favore – Uv, Uvp, Pd , Epav e M5S-, contrari 12 –Alpe, Mouv, Altra VdA, Area Civica-Sa-PnV – , la risoluzione che invita il presidente Pierluigi Marquis a dimettersi dalla sua carica dopo che ieri sera l’Uvp gli aveva tolto la fiducia, innescando la crisi politica.
Nel dibattito il capogruppo di Alpe Patrizia Morelli era intervenuta sottolineando: «Prendiamo atto che questo progetto si chiude. Chi si è fatto carico di innescare questa crisi presenti la mozione di sfiducia costruttiva». Adombra Morelli che «ci siano problemi nel riempire le caselle del nuovo governo».
Così l’unionista Augusto Rollandin: «Qui non si fa melina. E’ stato il periodo degli annunci e delle nomine. Sono fatti noti. Noi guardiamo a un progetto vero non solo a una declinazione di progetti che verranno chissà quando e come».
Il consigliere de L’Altra VdA Andrea Padovani ha precisato: «Con questa risoluzione siamo giunti alla fine di una brutta pagina del Consiglio Valle. Tra chi ha firmato c’è chi ha la responsabilità di quei 144 milioni che ballano con lo Stato. Io penso che dietro a questa risoluzione più che il senso di responsabilità ci sia la restaurazione dell’ancien régime e io non voglio contribuirvi».
Così il vicepresidente della Giunta dell’Uvp Laurent Viérin: «Non vorrei che la risoluzione fosse disattesa come spesso è accaduto. Vorrei, qualora passasse, fosse rispettata. La votazione di un atto formale è diverso da un dibattito. Se effettivamente vogliamo costruire dei ponti, sicuramente il passo indietro della giunta potrebbe aiutare. Lo sforzo per perseguire la stabilità richiede una sintesi». Ha aggiunto l’assessore alla sanità Luigi Bertschy: «non ce l’abbiamo con il presidente Marquis ma con il progetto debole».
Non è morbido il capogruppo del Pd Jean-Pierre Guichardaz: «E’ il vecchio che avanza con metodi ancora più vecchi rispetto ai governi che avete tanto contestato. Avete fallito sia dal punto di vista dell’amministrazione sia dal punto di vista politico. Non mi sarei aspettato Lei, Presidente, facesse l’ultimo giapponese asserragliato nella giungla. In dodici non si può governare. Non resti agganciato alla poltrona e al lauto stipendio. Sia una persona e non un democristiano». Il Consiglio si chiude. La prossima mossa è la presentazione della mozione di sfiducia costruttiva.
(danila chenal)