Consiglio Valle: Altra VdA, la gente è stufa di questo teatrino
Il consigliere Andrea Padovani evoca lo spettro dell'astensionismo alle prossime regionali
«Oggi siamo giunti all’ennesimo cambio di prospettive politiche. Questo è un cambio di governo per raggiungere quel famigerato 42% alle elezioni regionali, obiettivo che nessuno raggiungerà. Forse i valdostani vorrebbero sentire come vogliamo combattere la povertà, la disoccupazione e non questa manfrina. Se non cambiamo registro la gente ci farà capire alle urne che di questo teatrino ne ha piene le scatole». Così Andrea Padovani (Altra VdA) nel suo intervento in Consiglio Valle dove all’ordine del giorno è entrata con prepotenza l’apertura della crisi di maggioranza, decretata dall’Uvp.
Così Emily Rini (Uv): «Prendo atto del coraggio di chi ha preso una strada diversa che si fonda sull’importanza del progetto, parola che mancava il 10 marzo». E a all’assessore Claudio Restano dice: «Lei non è stato altro che una comparsa».
Per Jean-Pierre Guichardaz (Pd): «Il Frankenstein politico oggi si sgretola. Come pensavate restasse insieme una maggioranza incollata con il vinavil alle poltrone? Siete una maggioranza vorace, caratterizzata dall’approccio ai dossier del tutto autoreferenziale. Dal primo giorno la vostra era la cronaca di una morte annunciata. Non avete più nulla da dirvi né da spartirvi». Conclude: «Non abbiamo voluto saltare sul carro dei vincitori e non avremo nessun problema a restare in minoranza».
Il vicecapogruppo unionista Aurelio Marguerettaz rincara: «Dodici consiglieri non fanno la maggioranza. Marquis, forte dei suoi 1.400 voti, avrebbe dovuto presentarsi in aula, ammettere di non avere più una maggioranza e dare le dimissioni. Se si dimetterà non ci sarà alcun vuoto amministrativo: è tutto normato. Il vicepresidente (Laurent Viérin) assume le sue funzioni e si va avanti. Non c’è nulla che paralizzi».
Chantal Certan, assessore alla cultura di Alpe dice: «Non possiamo fare e disfare a nostro piacimento giusto per paura di quel 42% da raggiungere per governare alle prossime regionali. Pur non essendo tra le pagine più edificanti, questa può essere una giusta verifica a sei mesi dall’insediamento del nuovo governo. E’ un valido momento di confronto per fare chiarezza». Cita i 25 mila – quelli ritrovati nell’ex scrivania di Augusto Rollandin – che «hanno dato uno scossone ma sui dossier c’è stata condivisione. Chi vuole andarsene utilizza le regole».
Di scelta scellerate di Stella Alpina parla l’ex André Lanièce oggi Epav: «Per andare a votare bisogna essere in 18 e i numeri li avevate: la verità è che quando si governa si vuole continuare a governare. Sarei curioso di sapere quante persone di Stella Alpina hanno ricevuto incarichi in questi mesi».(da.ch.)