Edilizia, corso di formazione per uscire dalla crisi
Si chiama Bâtir la prima tappa del percorso formativo per le imprese edili promosso da Confartigianato Valle d'Aosta; oggi la prima lezione
L’impresa edile che ricomincia a lavorare grazie alla piccola ripresa non è quella che lavorava prima della crisi. Questa la riflessione alla base della volontà di Confartigianato Valle d’Aosta di organizzare una formazione per le imprese del settore edile, falcidiato dalla crisi degli ultimi anni, «per aiutarle a sviluppare competenze adeguate al nuovo mercato delle costruzioni».
Nasce così Bâtir+ Base, la prima tappa del percorso formativo, 20 ore uguali per tutti i settori in modo da rendere omogeneo il livello cognitivo, al quale si aggiungeranno altri corsi specifici per le diverse competenze.
Il progetto Fse, presentato oggi dal vice presidente di Confartigianato, Mauro Salmin, porta la firma dell’architetto Christian Cavorsin, è realizzato tramite il consorzio Cti di Simone Bertucco e inizia oggi con la prima lezione di Peter Erlacher, docente di fisica tecnica, materiali e edilizia sostenibile.
«Il settore delle costruzioni sta attraversando un momento di forte stress, sia dal punto di vista del mercato, sia delle richieste qualitative – si legge nel progetto -. Le imprese coinvolte dovranno sapersi adattare al nuovo scenario mettendo in campo capacità di innovazione e trasformazione dei processi produttivi attraverso un adeguato percorso di riqualificazione delle proprie maestranze». Da qui la necessità di un vero e proprio aggiornamento professionale che prevede appunto una prima tappa comune (20 ore) e poi un percorso specifico da 40 ore per ogni segmento professionale: carpenteria edile, carpenteria in legno, impiantisti termoidraulici, impiantisti elettrici, decoratori, lattonieri e serramentisti.
Sono 8 le imprese e 9 i partecipanti del settore edilizio e impiantistico che hanno aderito al progetto, «sembrano pochi, ma si tratta di una prima fase sperimentale, pensiamo di contnuare a proporre la formazione anche più avanti» precisa Cavorsin.
Iniziare un percorso formativo adesso, quando già cominciano a intravedersi piccoli segnali di ripresa sembra essere un po’ tardi, ma per gli organizzatori «non è mai troppo tardi. Dalla crisi se ne uscirà e chi riprende a lavorare non sarà più lo stesso di prima, per questo abbiamo creduto in questo progetto». L’importante, per Peter Erlacher, che da vent’anni si occupa di formazione delle imprese edili altoatesine, è avere una visione. «Per noi vent’anni fa era l’autonomia energetica. Anche per voi potrebbe essere lo stesso. La linea guida deve essere comunque la sostenibilità dell’impresa. Essere in ritardo non sempre è uno svantaggio – conclude il docente – si può prendere esempio dagli aspetti positivi e tralasciare quello che in altre realtà non ha funzionato».
In foto da sinistra Mauro Salmin e Christian Cavorsin
(erika david)