Casinò: rientrata, per ora, la bufera in maggioranza
Dopo un confronto serrato ieri sera, è l'Uvp a spiegare le ragioni dello scontro
Ieri il dibattito sul casinò in Consiglio Valle aveva fatto emergere le profonde divergenze tra gli alleati della Giunta Marquis. Oggi la crisi di maggioranza rientra (temporaneamente) e arrivano le motivazioni dai banchi dell’Uvp per bocca del suo capogruppo Alessandro Nogara. «E’ colpa nostra se la riunione ieri sera è durata un’ora e mezza perché abbiamo voluto discutere a fondo sul casinò e su tante altre cose. Abbiamo sempre detto che la politica non deve entrare a gamba tesa nelle scelte manageriali però non bisogna dimenticarsi che la casa da gioco è una nostra partecipata. La scelta di una commissione giochi non ci ha soddisfatti. Non c’è stata chiarezza e trasparenza nella scelta. Noi abbiamo contestato una dirigenza che è ancora lì. I dipendenti si aspettavano un cambio di passo. Nulla a che vedere con ribaltoni». Nogara chiede a Cognetta di poter «riformulare la risoluzione» nella quae il pentastellato chiedeva un bando pubblico per l’istituzione di una commissione giochi dopo aver revocato l’attuale.
Uv, paga la Regione
Così il capogruppo dell’Union valdôtaine Ego Perron: «Lei presidente Marquis rilancia sul casinò ma noi constatiamo drammaticamente che le sale sono vuote. Non ci sono professionisti valdostani in grado di lavorare. Constatiamo anche che è ancora la Regione a mettere mano al portafoglio (i sei milioni da erogare entro fine settembre). Lei ci ha lapidato quando accennavamo a dare fondi alla casa da gioco».
Epav, che ne è degli otto milioni?
Così il capogruppo Mauro Baccega: «Sappiamo poco di ciò che è successo agli otto milioni erogati a fine maggio. Noi sappiamo che è stato tagliato il costo del personale: è l’unico dato di fatto. Tutto il resto non è pervenuto. Siamo a un milione 600 mila euro di debiti. Cosa si è fatto per incrementare i giochi lavorati, la comunicazione, la pubblicità?»
Pd, coinvolgere i lavoratori
Così il capogruppo Jean-Pierre Guichardaz: «Voi vi state misurando sul casinò. Non c’è corrispondenza tra ciò che dite e ciò che fate. Le persone della Commissione giochi sono pagate. Con quali criteri individueranno una strategia. I lavoratori devono essere coinvolti».
Marquis, fuori la politica dal casinò
«Credo che i primi mesi di questa gestione ci portano oggi a registrare dati positivi. I numeri non tradiscono e oggi registriamo numeri che parlano di una piccola inversione di trend. Non diciamo che tutto vada bene, molto resta da fare. Per quanto riguarda l’ordine del giorno non corrisponde a quanto ci eravamo prefissati. La politica non deve entrare all’interno dei procedimenti ma giudicare l’operato. La politica si deve fare da parte perché vogliamo andare verso una visione privatistica». D’accordo il consigliere Elso Gerandin (Mouv’) sul fatto che la politica debba restare fuori dalla gestione della casa da gioco.(danila chenal)