Tor des Géants, la protesta di chi insegue
L'accusa è sempre la stessa: c'è chi attua pratiche scorrette
I primi volano, gli altri arrancano un po’. Qualcuno storce il naso, perché, benché ci sia chi come Jan Jilles Der Hoeven, olandese che vive in Arabia Saudita e transitato a Cogne “i controlli sono più che giusti e sono contento per questo, anche perché io non ho niente da nasconedere e mi voglio godere questa gara bellissima”, ci sono anche tanti altri atleti ai quali non va giù che “davanti ci sono atleti con zaini piccolissimi e che “vengono serviti” fuori dalle basi vita”. Inoltre, “c’è qualcuno che riposa nei camper, e questo non è giusto”.
(alessandro bianchet, cogne)