La Thuile, Consiglio comunale infuocato: la minoranza abbandona l’aula
Battute al vetriolo tra l'amministrazione Ferraris e i consiglieri Manfredi e Orlandi
Bagarre ieri sera al Consiglio comunale a La Thuile: la lista di minoranza “Comunità e accoglienza”, ridotta ai minimi termini perché rappresentata unicamente dal capogruppo Christian Manfredi e dall’ex sindaco Carlo Orlandi, e gli esponenti dell’attuale maggioranza, capeggiati dal sindaco Mathieu Ferraris, si sono scambiati battute al vetriolo. Manfredi e Orlandi hanno poi abbandonato l’aula consiliare in segno di protesta.
Le discussioni sono nate da un’interpellanza del gruppo di minoranza per la manifestazione di interesse di un gruppo di tchouiillens, in primis lo stesso Christian Manfredi, per la realizzazione di un’opera di edilizia convenzionata per delle abitazioni in forma cooperativa. L’interesse per la questione si era già palesato lo scorso mese di ottobre: la risposta del primo cittadino di La Thuile si è fatta attendere fino a maggio di quest’anno per dovute verifiche tecniche e procedurali. Mathieu Ferraris ha voluto “dare ai richiedenti una visione d’insieme delle problematiche presenti su quei terreni e ho richiesto un incontro agli interessati per approfondire la questione, ravvisandone il legittimo interesse. Quanto formalizzato nella lettera di risposta era già stato anticipato verbalmente allo stesso Manfredi, referente del gruppo, pochi giorni dopo la presentazione della domanda. Evidentemente al gruppo di richiedenti non sono state riportate queste informazioni, visto che l’incontro non è ancora avvenuto”.
Gli animi si sono poi scaldati: la minoranza ha ritenuto non corretta la risposta del sindaco, visti anche i lunghi tempi di attesa, e ha ribattuto, punto per punto, le dichiarazioni della risposta del sindaco, che ha poi incolpato Christian Manfredi di “polemizzare e politicizzare una richiesta privata e personale, portando in consiglio delle problematiche che potevano essere risolte da semplice un incontro di persona”. Dal canto suo Manfredi ha ribattuto dicendo che lo scopo delle sue segnalazioni era “tutelare gli interessi dei cittadini e spiegare loro perché la risposta si fosse fatta aspettare ben otto mesi”.
Dopo la verbalizzazione delle dichiarazioni la minoranza ha chiesto di poter fare un intervento, che le è stato però negato. Manfredi e Orlandi hanno quindi deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.
La dichiarazione negata
Nelle righe della dichiarazione della lista “Comunità e accoglienza” si legge: “Ci chiediamo se si sia reso conto del malumore che c’è, a cominciare dai dipendenti del comune e soprattutto del malcontento di una sempre più larga parte della cittadinanza. […] Mi sarei aspettato da Lei, signor Sindaco, una maggiore presenza sia sul territorio che nel Comune. […] Questo elenco di critiche non riguarda solo il suo porsi verso la comunità, come da tempo ci viene fatto rilevare da alcuni cittadini per il suo modo di fare superficiale, disattento, poco consapevole forse del suo ruolo, si riflette anche nei confronti dell’opposizione in consiglio dove i dibattiti talora duri non devono mai trascendere verso la mancanza di rispetto. Nella fattispecie Voi avete convocato un consiglio comunale a un giorno e ora assolutamente inconsueti [domenica 9 luglio alle ore 21.30, ndr] difficili per i consiglieri e la cittadinanza senza alcuna motivazione giustificativa e senza uno straccio di pre accordo non dico con la minoranza ma almeno con il suo capogruppo”.
La risposta della giunta Ferraris è comparsa pochi minuti dopo sulla pagina Facebook della lista di maggioranza: “Delusi dal comportamento osservato durante il consiglio comunale odierno dai pochi membri presenti del gruppo consiliare di minoranza “Comunità e accoglienza” teniamo a precisare quanto segue:riteniamo inadeguata l’uscita dall’aula della minoranza non direttamente legata ad alcun argomento inerente l’ordine del giorno. A nostro avviso si tratta di un atteggiamento premeditato e irrispettoso dell’istituzione consiliare e dell’intera comunità; ci auguriamo che in futuro la minoranza, come più volte proclamato, sia più collaborativa e propositiva”.
La questione è destinata ancora a far parlare di sé.
(Federica Boscardin)