Casinò, avanti con la procedura di licenziamento
Sarà ritirata solo in caso di accordo con i sindacati sull'accettazione del piano industriale. Approvata una risoluzione in Consiglio Valle
“La situazione del Casinò è drammatica, sarebbe un atto irresponsabile sospendere la procedura della 223, perché ci sono costi non più sostenibili e raccontare bugie non serve né all’azienda, né al personale, né a tutti i vadostani”. Così l’assessore regionale al Bilancio, Albert Chatrian in risposta alla richiesta della minoranza, attraverso una risoluzione (non approvata: 15 voti favorevoli e 18 astensioni), di sospendere la procedura di licenziamento collettivo di 221 lavoratori (43 hanno beneficiato della legge Fornero), presentando a sua volta una risoluzione (approvata 18 voti a favore e 15 contrari) che impegna il governo a dare indicazioni alla società, in persona dell’amministratore unico, di superare la procedura di mobilità, previo accordo sindacale validato da referendum.
Luca Bianchi (Uv) ha detto di ritenere “necessario accettare la richiesta dei sindacati di ritirtare la procedura di licenziamento, al fine di poter continuare una trattativa sindacale paritaria e non vincolata”.
Per Jean-Pierre Guichardaz (Pd) “non possiamo continuare coi ricatti e con le spade di Damocle. La maggioranza per incapacità cheide ai sindacatri di fare da kapò e la risoluzione che ci presenta è una commedia dell’assurdo”.
Parole pesanti anche per Aurelio Marguerettaz e Augusto Rollandin (Uv). Il primo ha definito l’impegno di Chatrian “nullo rispetto alle richieste dei sindacati. Il piano industriale è acqua fresca, non ci porta al rilancio, ma taglia con il machete gli stipendi del personale. L’impegno dell’assessore non cambia una vorgola, mentre la nostra risoluzione è un atto di fiducia nei confronti dei lavoratori che non sono degli irresponsabili”. L’ex presidente della Regione, invece, ha ricordato che “ci è stato impedito di dare un finanziamento alla Casa da gioco e oggi la nuova maggioranza non sa come risolvere la problematica. Quelle risorse non sarebbero state buttate, ma sarebbero servite a reggere la situazione”.
Preoccupato Roberto Cognetta (M5S), per il quale “bisogna agire in fretta, perché se la 223 andrà avanti, a fine mese cosa succederà?”
Di “fallimento dell’assessore” ha parlato Mauro Baccega (Epav) “perché ha messo insieme una squadra di persone che non si parlano, che non interagiscono”.
Per contro Chatrian ha ricordato che “a fronte di un primo trimestre 2017 con una perdita del 20%, il secondo è sulla parità. Da parte di tanti lavoratori c’è la voglia di riscattarsi, di guardare avanti perché in questi anni erano stati messi all’angolo senza stimoli e senza meritocrazia. Ci vorrà un po’ di tempo per creare le nuove condizioni. Abbiamo dato mandato a Di Matteo di proporre ai sindacati diverse soluzioni per arrivare a una sintesi, che non sarà semplice e che dovrà essere avallata da un referendum all’interno del Casinò. Il nostro obiettivo è quello di rilanciare un’azienda chde ha grandi potenzialità”.
(l.m.)