Casinò: nessun accordo con i sindacati
La trattativa tra le organizzazioni sindacale e il managment della casa da gioco di Saint-Vincent è naufragato. Ora scatta la procedura per il mancato accordo che porterà, entro 30 giorni, le parti di fronte all’Ufficioterritoriale del lavoro per dare corso alla procedura di licenziamenti collettivi. Tutte concordi le sigle nel dire che le proposte sono inaccettabili. I tagli prospettatiti – secondo quanto riferito da Tino Mandricardi della Uil – vanno dalla diminuzione di 10 giorni delle ferie al taglio delle quattro giornate dell’ex festività, dalla riduzione delle maggiorazioni notturne del 10% all’elimnazione della quattordicesima al non pagamento dei primi tre giorni di mutua dopo la terza richiesta di malattia, dall’unificazione dei contratti dei giochi francese e americani all’istituzione della banca ore, dal taglio secco delle retribuzioni all’incremento del 50% dell’attuale trattenuta in busta paga (i dipendenti pagano una trattenuta in base all’accordo siglato nell’ottobre del 2015 che va, secondo una tabella da 120 a 600 euro). «Le proposte – spiega Mandricardi – ci hanno messo in difficoltà. Inoltre non ci hanno fornito gli elementi sostanziali sulla riorganizzazione e sul rilancio. Il management non ha fatto numeri sugli esuberi né ha detto come si procederà alla riorganizzazione, mettendoci nella condizione di non raggiungere un accordo». Aggiunge: «Di fatto hanno chiesto una rivisitazione completa dei contratti aziendali di lavoro, prospettando anche l’assunzione di giovani con il contratto del turismo. L’azienda è andata oltre qualsiasi lecita richiesta». Sulla stessa lunghezza d’onda Vilma Gaillard della Cgil: «Non ci è stato presentato un piano tangibile di riorganizzazione e rilancio. Le richieste sono inaccettabili. Speriamo ancora di avere incontri informali con l’azienda prima di ritrovarci in sede protetta». (danila chenal)