Casinò: sì al Piano di salvataggio del casinò
Piano banale che non contiene nulla in termini operativi, i cui estensori non si assumo responsabilità, che non pone le basi per una trattativa sindacale: sono i capisaldi del no delle opposizioni al Piano aziendale del casinò e al disegno di legge di finanziamento, che passa con il voto a chiamata nominale, reclamata dall’opposizione. La maggioranza compatta dice sì a 18 voci. Bocche cucite delle organizzazioni sindacali che aspettano la convocazione a stretto giro di posta dell’amministratore unico Giulio Di Matteo.
Uv, Epav e Pd: la bocciatura
Il capogruppo dell’Uv Ego Perron ribadisce: «è un lavoro modesto senza alcuna garanzia che gli obiettivi saranno raggiunti». Lapidario Aurelio Marguerettaz: «Abbiamo pure fatto venire i poker boy ma il piano non ha recepito nulla di quanto è venuto fuori in quarta commissione, è un piano che non può essere assolutamente condiviso». Si aggiunge la voce di Augusto Rollandin: «Francamente mi sembra paradossale che ci diciate che non votando i due provvedimenti abbandoniamo i lavoratori. Noi la soluzione – lo ripeto per la terza volta – l’avevamo: erano i 48 milioni che avete avversato. Non possiamo votare un Piano che non c’è».
Tuona Mauro Baccega, capogruppo Epav : «E’ un Piano che non ha sostanza, messo insieme da professionisti che non hanno condiviso il percorso, non dice niente ai dipendenti, che indebita ulteriormente il casinò; ci estraniamo dal voto perché siamo profondamente contrari » e rivolgendosi al consigliere Andrea Padovani lo invita a sfilarsi dal voto «così come le ha chiesto il suo movimento ».
Per il capogruppo del Pd Jean-Pierre Guichardaz: «E’ un piano da riscrivere completamente per la forma e per i contenuti». Invita la maggioranza ad aprire sul tema «una vera condivisione. La nostra volontà a collaborare c’è ma fate revocare la procedura di licenziamenti collettivi».
Sì senza esitazione dalla maggioranza
Così Patrizia Morelli capogruppo di Alpe: «Noi siamo responsabili di ciò che facciamo e ci alzeremo uno ad uno dicendo ‘favorable’. Noi votiamo questo Piano perché riteniamo sia l’ultima chance per il Casinò. Aggiunge Nello Fabbri (Uvp): «Questo piano agisce nel rispetto della legge e quindi non esiterò ad alzarmi per votarlo». Replica Andrea Padovani (Gruppo misto): «Con il mio sì mi renderò fautore del salvataggio di 264 posti di lavoro, questo sì, di fatto fa superare la 223». Ben felice di assumersi le sue responsabilità Elso Gerandin (Mouv’) «noi non abbiamo fatto ricorso a nessun escamotage, noi abbiamo agito secondo la legge». «Lo proponiamo con scienza e coscienza e ora va sviluppato. Gli atti che andiamo ad approvare sono fondamentali per la sopravvivenza dell’azienda» si accoda Carlo Norbiato (Gruppo misto). Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Fosson, capogruppo di Pour notre Vallée. «Mi dispiace registrare la contrarietà delle altre forze sui provvedimenti che vanno incontro all’azienda. Ora è importante avviare il confronto con tutte le parti: azienda, lavoratori e parti sociali» ha concluso il presidente della Regione Pierluigi Marquis.
Uv, M5S e Pd, stop compensi pool professionisti
Respinti tre dei quattro ordini del giorno presentati dal pentastellato Roberto Cognetta. Nella sostanza chiedevano di approfondire nella commissione consiliare competente i temi legati alla riorganizzazione delle risorse umane, al recupero delle quote di mercato, al dettaglio dei costi del personale, alla sospensione dei compensi ai professionisti fino a che non «ci sarà un Piano degno di questo nome con il dettaglio dei costi del personale e delle azioni di dettaglio per il rilancio della società». Sullo stop ai corrispettivi ai professionisti d’accordo anche Uv, Pd. «Voi avete inserito queste figure per tenercele. Aderite a questa iniziativa di buon senso, aspettiamo i risultati e poi li paghiamo» tuona Jean-Pierre Guichardaz. Sui costi del pool tirato per i cappelli l’assessore alle Finanze Albert Chatrian ribatte: «Noi continuiamo ad avere, in azienda, consulenti che in questi anni fatturato più di 1.400.000 euro».
No all’estrenalizzazione dei servizi
I servizi esternalizzati della casa da gioco ammontano a 2.111.000. Ciò constato Cognetta chiede «di tornare a utilizzare i lavoratori in forza alla Casinò spa» e incassa il sostegno della maggioranza. No alla riduzione allo 0,1% dei proventi spettanti alla Regione – tecnicamente troppo complicato – chiesta dal grillino. «In questo modo i sei milioni che la Casinò dà alla Regione restano nelle casse della casa da gioco e la Regione non caccia soldi per il salvataggio» ha motivato Cognetta. La maggioranza non lo esclude a priori. (danila chenal)