Droga: smantellata organizzazione ad Aosta, 4 arresti
Tre misure di custodia cautelare in carcere, una agli arresti domiciliari e sei obblighi di dimora in Valle d’Aosta.Sono i risultati della maxi operazione antidroga ‘Regina di Cuori’ effettuata all’alba di oggi, mercoledì, dalla Squadra mobile di Aosta in collaborazione con gli uomini della Questura di Milano, che ha portato in carcere – in esecuzione del provvedimento a firma del gip del Tribunale di Aosta, Davide Paladino – i coniugi Salvatore Pandolfino, 47 anni, già detenuto presso la casa circondariale di Ivrea, e Giuseppina Lo Bello, 48, oltre al marocchino residente a Milano, Nourredine Badri, 31, detenuto al carcere di San Vittore.Misura cautelare degli arresti domiciliari, invece, per Loris Caffaratti, 25 anni, con i sei restanti provvedimenti dell’obbligo di dimora in Valle che sono stati emessi nei confronti di Carmelo Baldari, 33 anni, Stefania Salvatore, 46, Vito Andrea Cama, 42 anni il 6 maggio, Giuseppe Pronesti, 32, Francesco Ursida, 56, e Samanta Muscatelli, 23.Più nel dettaglio, all’inchiesta della Squadra mobile della Questura di Aosta – coordinata ai tempi del suo avvio dall’ex sostituto procuratore Pasquale Longarini – «abbiamo deciso di dare il nome ‘Regina di Cuori’ in quanto una delle sue figure principali (Giuseppina Lo Bello, ndr) nell’ambiente era chiamata per l’appunto Regina», ha spiegato nel corso della conferenza stampa utile alla presentazione dei risultati dell’operazione, il commissario capo Mattia Falso, che lunedì assumerà servizio a Cremona.I termini dell’inchiestaDa quanto appreso, il blitz di questa mattina ha portato allo smantellamento di un’organizzazione dedita all’approvvigionamento e al successivo smercio di eroina e cocaina «ad Aosta e in alcuni altri comuni della Plaine», Sarre e Saint-Christophe, con particolare riferimento al Quartiere Cogne per quanto concerne la ‘piazza’ aostana.Gli uomini cardine dell’organizzazione – secondo quanto ricostruito dalla Questura – sarebbero stati i coniugi Pandolfino–Lo Bello, già coinvolti un paio di anni fa in un’inchiesta simile, l’operazione antidroga ‘White Shuttle’, che «avevano il compito di andare a Milano per prendere lo stupefacente dal rifornitore storico di riferimento (Nourredine Badri, ndr)», operante in zona Bande Nere.Una volta ad Aosta, la «consegna a domicilio» della droga avveniva per il tramite di due coppie avvicendatesi nel tempo: in un primo momento, «muovendosi il più delle volte in bicicletta», lo spaccio era stato delegato a Giuseppe Pronesti e Samanta Muscatelli, a cui in un secondo tempo subentrarono Carmelo Baldari e Stefania Salvatore.Le ‘piazze’ principali di smercio individuate dagli inquirenti, che nel corso delle indagini hanno anche ricostruito il giro d’affari, costituito da 40/50 cessioni al giorno tra dosi di eroina (0,4 grammi a 20 euro) e di cocaina (0,4 grammi a 40 euro), erano principalmente la zona del Quartiere Cogne, «nei pressi della bocciofila», e in via Saint-Martin-de-Corléans, «nei pressi della scuola Jean Baptiste Cerlogne, anche se nessuna dose è mai stata ceduta a minorenni», ha spiegato ancora Falso, che – riferendosi ai tre arrestati – ha aggiunto: «Speriamo che queste tre misure in carcere (il sostituto procuratore facente funzioni di Aosta, Giancarlo Avenati Bassi, ne aveva richieste otto, ndr) durino il più possibile, così da tenere questi soggetti lontani dalle strade».Sequestri e arresti in corso di indagineDurante l’inchiesta sono stati sequestrati complessivamente 180 grammi di eroina e 40 di cocaina, oltre a essere stati individuati un’ottantina di assuntori «tra i 30 e i 50 anni», con la perquisizione effettuata questa mattina in casa di Giuseppina Lo Bello che ha dato «esito positivo», essendo stati rinvenuti 60 grammi di marijuana, 20 di eroina, un bilancino di precisione e 1.745 euro che la Polizia ritiene essere provento dello spaccio.«Nel corso dell’attività – hanno ricordato dalla Questura -, oltre alla denuncia a carico di Loris Caffaratti (novembre 2016, ndr), erano stati effettuati quattro arresti in flagranza, tra i quali due a carico degli attuali indagati Stefania Salvatore (gennaio 2017, ndr) e Salvatore Pandolfino (dicembre 2016, ndr)».In merito alla posizione di Giuseppina Lo Bello, il commissario capo della Squadra mobile di Aosta, Mattia Falso, ha quindi concluso: «Nonostante la Lo Bello fosse sottoposta all’obbligo di dimora in Valle d’Aosta, si recava nel milanese per rifornirsi. In più occasioni si nascondeva nell’auto per poi riemergere prima di tornare a casa».(pa.ba.)