Voucher, Camusso: non smobilitiamo perché siamo sospettosi
“Non smobilitiamo, perché un decreto finché non viene convertito in legge entro 60 giorni svanisce nel nulla e da questo punto di vista saremmo un po’ sospettosi, ma siccome non abbiamo visto grande slancio pro lavoro in questi anni attendiamo che ci sia la trasformazione in legge”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ha spiegato agli aostani accorsi questa mattina al mercato rionale di via Mont Fallère (quartiere Cogne) il perché della prosecuzione della campagna referendaria per l’abolizione dei voucher e a favore della responsabilità solidale degli appalti nonostante il passo indietro effettuato dal Governo Gentiloni.
“Il lavoro occasionale esiste ed è una marginalità, – ha precisato Camusso -, ma è stato fatto passare per lavoro occasionale lavoro che era invece strutturato, lavoro stagionale che aveva tempi e modi di organizzarsi. E’ stato fatto passare per lavoro occasionale ciò che era scelta di non ampliare gli organici di grandi imprese. I voucher sono stati utlizzati male, anche dalle famiglie: come si fa a dire adesso senza voucher come faccio a farmi imbiancare casa? La risposta è: chiamo una ditta e pago regolare fattura”. “La seconda ragione per cui non smobilitiamo – ha aggiunto Camusso – è che il nostro obiettivo non era solo abrogare delle cose o mobilitarci, ma ricostruire una carta dei diritti universali del lavoro cioè dare risposte di lunga prospettiva e di lungo periodo. Una cosa è affrontare, come noi affrontiamo nella nostra proposta di legge, il tema delle famiglie, di singole attività, altro è il fatto che se si ha un rapporto con un’impresa c’è un contratto di lavoro”.
Il programma
Alle 15,30 al Convitto regionale Federico Chabod incontro con i giovani, studenti, precari e lavoratori. L’incontro è aperto al pubblico. Alle 17 in Place des Franchises gazebo informativo, con presenza di Susanna Camusso dalle 17,30. Alle 18,30 incontro con le associazioni del territorio e i cittadini all’Espace Populaire.
(l.m.)
(in foto: Susanna Camusso e Domenico Falcomatà)