Giorno della Memoria, un monumento per don Cirillo Perron
Don Cirillo Perron, indimenticato parroco di Courmayeur, riconosciuto Giusto fra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme per aver salvato un babino ebreo, Giulio Segre, dalle persecuzioni naziste, sarà ricordato anche grazie alla posa di un monumento nel Parco della Rimembranza di Courmayeur.L’amministrazione comunale ha adottato oggi, 27 gennaio, Giorno della Memoria, in modo simbolico, la decisione.
«Nel 2012 – dichiara la sindaca Fabrizia Derriard – avevamo scelto di intitolare all’indimenticabile parroco il Centro Ricreativo realizzato nei pressi del municipio, come omaggio e segno di riconoscenza per l’opera da lui compiuta, nonché per gli importanti insegnamenti che il sacerdote ha lasciato nel cuore di diverse generazioni di abitanti ed ospiti del paese. Lo ricordavamo come “il nostro parroco alpinista” e come un pilastro della nostra comunità, ma a questi ricordi ne mancava uno. Quello che nel 2013 ci ha donato Giulio Segre, il bimbo ebreo che Don Cirillo aveva salvato dalle persecuzioni naziste facendolo passare per suo nipote».
Fu proprio Giulio Segre a volere il riconoscimento da parte di Israele per il parroco che lo salvò. Nel maggio del 2015 la sala Consiliare del Municipio di Courmayeur ospitò la cerimonia con cui lo Yad Vashem di Gerusalemme conferì formalmente alla memoria di Don Cirillo la Medaglia di Giusto fra le Nazioni, il massimo riconoscimento concesso da Israele a coloro che hanno rischiato la vita per salvare anche solo un ebreo dalla Shoah.
«Oggi, con questa decisione – aggiunge Derriard – abbiamo voluto compiere un ulteriore gesto per onorare insieme le memorie oramai inscindibili di don Cirillo e del dottor Segre. Perchè c’è un grande insegnamento nelle testimonianze che loro ci hanno lasciato, ovvvero che ognuno di noi può cambiare la Storia cambiando la vita di un altro uomo. Oggi come allora, chi salva una vita, salva un mondo. Ma per ogni vita salvata, come quella del piccolo Giulio, dobbiamo sempre ricordare tutte le vite che non sono state salvate e tutti quei bambini che non hanno incontrato o potrebbero non incontrare un don Cirillo lungo la loro strada».(re.ga)