Nato Mouv, movimento d’opinione ”per ridare dignità a politica”
Sarà un movimento d’opinione e si chiamerà “Mouv” il nuovo soggetto politico presentato questa sera al salone della Bcc di Aosta dai fondatori Luciano Caveri e Elso Gerandin, entrambi fuoriusciti dall’Union valdotaîne progressiste dopo il suo ingresso in maggioranza.«Non sarà un partitino legato alle solite personalità, ma uno sforzo corale», ha spiegato Caveri, che ha sottolineato la volontà di dar vita a uno strumento finalizzato a «passare il testimone tra le vecchie e le nuove generazioni», annunciando la prossima organizzazione di un comitato promotore incaricato di dar gambe al progetto.Di fronte a una nutrita platea si sono così avvicendati gli interventi di promotori e simpatizzanti.
Ridare dignità politica
«Bisogna ridare dignità a una politica che mette i suoi interessi davanti a quelli dei cittadini» ha detto Jenny Cagniney, consigliera comunale di Gignod di provenienza Pd, una «politica ostaggio», secondo Elso Gerandin, di «un verticismo burocratico attento ai propri interessi e funzionale a lobby economiche e finanziarie». «Il bilancio regionale – ha proseguito Gerandin – si è dimezzato in pochi anni. Senza attingere dalle casse di Cva, nel 2017 avremmo avuto meno risorse del 2016: bisogna puntare sull’economia locale per autofinanziarci».
Rinnovamento culturale
I cambiamenti che investono l’Europa imporrebbero, per l’ex sindaco di Gignod Claudio Brédy, uscito assieme a Caveri dall’Uvp, un «rinnovamento culturale e politico», aprendo all’idea di un nuovo statuto, per una nuova interpretazione della “valdostanità” centrata, secondo il simpatizzante Mauro Caniggia Nicolotti, «sull’inclusività e non sulla divisione per etnia e per cognome».Tra i temi toccati negli interventi quello dell’accorpamento dei comuni caldeggiato da Luciano Saraillon, del rilancio dell’agricoltura e della spesa regionale per investimenti, come augurato rispettivamente da Damien Charrence e Michel Grosjacques, senza dimenticare l’ammodernamento dei trasporti rilanciato da Simona Mele.Muto, per ora, il pubblico (non è stato previsto un dibattito alla fine dell’incontro), dal canto suo numeroso, attento e – apparentemente – consenziente.(foto: il gruppo di relatori)(Matteo Castello)