Migranti: in 308 attendono lo status di rifugiati
“Non si tratta solo di accoglienza. Il sistema messo in campo finora parte dall’individuazione sul territorio di strutture adeguate dove alloggiare queste persone, ma si articola poi attorno all’offerta dei servizi loro necessari e all’organizzazione delle varie attività che devono essere realizzate dalle cooperative coinvolte”. Lo ha detto il presidente della Regione, nelle sue funzioni prefettizie, Augusto Rollandin, a margine della riunione del tavolo di coordinamento regionale per il superamento delle situazioni di criticità legate alla presenza temporanea in Valle d’Aosta di cittadini stranieri, richiedenti asilo.
L’incontro, tenutosi questa mattina a palazzo regionale è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione dei 308 migranti in attesa di riconoscimento dello status di rifugiato, attualmente ospitati sul territorio regionale.
Il numero dei migranti accolti dalla Valle d’Aosta, pari al 2,4 per mille della popolazione, “è in linea con il resto d’Italia. La scelta di evitare grandi concentrazioni, e distribuire sul territorio queste persone, ha favorito, secondo gli operatori sociali delle cooperative che si occupano dell’accoglienza, condizioni di vita più dignitose e un controllo costante e capillare da parte di operatori sociali, sanitari e forze dell’ordine, oltre ad aumentare le possibilità di una reale integrazione”, ha ricordato Rollandin.
Oltre a Rollandin, hanno preso parte all’incontro il questore di Aosta Pietro Ostuni, il presidente del Celva Franco Manes, il direttore sanitario dell’Usl Marina Tumiati, il capo della Protezione civile, Silvano Meroi, il capo di Gabinetto della Regione Paolo Di Nicuolo, il dirigente della struttura organizzativa Politiche sociali e giovanili Gianni Nuti e il coordinatore della Struttura organizzativa Affari di Prefettura Livio Salvemini.
Nel corso della riunione la situazione – esaminata nei tanti aspetti durante gli interventi dei vari attori del Tavolo- è stata valutata alla luce del Piano nazionale di riparto dei migranti richiedenti asilo, il cosiddetto Piano Anci/ Ministero dell’Interno, che mira a una distribuzione più capillare sul territorio nazionale dei migranti. Il piano, d’altra parte, non prevede la costituzione di alcun Cie in Valle d’Aosta
Come ha sottolineato il Presidente Rollandin “due anni fa, la Valle d’Aosta è stata infatti la prima Regione che si è adoperata affinché i migranti potessero essere impiegati in lavori socialmente utili, attraverso convenzioni stipulate tra comuni e associazioni di volontariato”.
“Di fatto abbiamo anticipato quanto è poi stato portato avanti anche nel resto di Italia – ha detto il presidente del Celva Franco Manes – Tutto questo per andare nel senso di una maggiore integrazione di queste persone nei paesi che li ospitano e per garantire un più attento controllo”.
Le informazioni raccolte oggi al Tavolo saranno utili al presidente Rollandin per relazionare sulla situazione valdostana giovedì 19 gennaio a Roma, nell’ambito della riunione della Conferenza delle Regioni dedicata al tema immigrazione, alla presenza del Ministro degli Interni Marco Minniti.(re.newsvda.it)