Educare alla responsabilità: Don Ciotti incanta Roisan
Educare alla responsabilità. E’ il tema che la figura carismatica di Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera e fondatore del Gruppo Abele, ha affrontato domenica 15 gennaio a Roisan, in una sala polivalente gremita.
L’Oratorio Beata Suor Nemesia Valle di Roisan, con la collaborazione dell’amministrazione comunale e della parrocchia, ha organizzato l’incontro con l’obiettivo di parlare di temi molto attuali e delle difficoltà educative di genitori ed insegnanti con una figura di rilievo.
“Tutto è nato dalla lettera pastorale del vescovo che ha invitato le giovani famiglie a realizzare iniziative insieme. Noi siamo già un gruppo di famiglie impegnate nel consiglio dell’oratorio e organizziamo attività per i bambini del paese, ma avevamo il desiderio di invitare una persona influente per quanto riguarda l’educazione dei giovani”, ha detto Luisa Gallo.
“I ragazzi sono abituati a sentire i nostri discorsi, volevamo far incontrare loro una figura diversa” ha aggiunto un’emozionata Suor Teresina. “Mai avremmo pensato che accettasse il nostro invito. Eravamo in dubbio sull’affluenza, perché la domenica pomeriggio tanti vanno a sciare e non vengono a Roisan. Invece c’erano più di 150 persone” ha raccontato con stupore Michele Sanna.
Lo stesso Don Ciotti è stato piacevolmente sorpreso dalle numerose persone presenti in sala: “Siete tantissimi, è domenica pomeriggio, grazie. Ho l’agenda piena di impegni, ma il tema che mi avete proposto è molto interessante e non potevo mancare”.
L’importanza di educare
Don Ciotti ha sottolineato più volte l’importanza dell’educazione e del difficile compito che hanno tutte le figure educative, dai genitori agli insegnanti e non solo. I giovani hanno bisogno di punti di riferimento, di persone che trasmettano valori e soprattutto di relazioni. Ha invitato i giovani presenti all’incontro a parlare e confrontarsi con adulti e anziani, non solo con i coetanei, per imparare e conoscere, perché solo la conoscenza permetterà loro di essere persone responsabili.
“Oggi le relazioni sono sempre più povere. Parliamo di “eremiti digitali”, apparentemente sono persone che non fanno male a nessuno, ma in realtà fanno del male a sé stesse perché distruggono la propria vita sociale. Passano ore e ore a navigare nel virtuale perdendo il contatto con la vita reale” ha detto Don Ciotti, che da anni segue il problema delle dipendenze con il Gruppo Abele -; “dobbiamo recuperare la dimensione della relazione, del vivere non accanto, ma insieme”.
I fatti di cronaca più recenti mettono inevitabilmente in discussione e disorientano le figure educative. “Non dobbiamo stupirci di tutto questo, ma dobbiamo chiederci con molta forza e con molta onestà dove stiamo andando noi, quali sono i messaggi di questa società, quali contenuti trasmette. Credo che dovremmo porci delle domande serie e attente, senza dare nulla per scontato. Dobbiamo diventare capaci di cogliere anche le domande mute, i ragazzi spesso non ci fanno domande dirette. Viviamo in una società che deve essere capace di fermarsi, di interrogarsi”.
Visto il suo mpegno educativo e formativo, Don Ciotti si sente un po’ il Don Milani dei tempi moderni? “No, io sono molto piccolo. Oggi, rispetto alla complessità che ci circonda, sento molto di più dentro di me il desiderio di conoscere, di studiare, di approfondire. Sento ancora di più il bisogno di relazione, che è la grande povertà di oggi, a fianco di quella culturale ed economica. Il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi e Papa Francesco con Laudato Si’ lancia un grido ad assumerci le nostre responsabilità”. (Cecilia Lazzarotto)
In foto: Don Luigi Ciotti a Roisan