Droga: arrestato migrante per spaccio ad Aosta
Del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti tra alcuni richiedenti asilo ospitati in Valle d’Aosta, Gazzetta Matin parlò già sul numero del 6 giugno 2016 nell’articolo dal titolo «Droga tra i migranti, la piaga anche in Valle».Una piaga che, dopo una denuncia a piede libero e una segnalazione all’Autorità prefettizia, ieri pomeriggio – venerdì – attorno alle 16.30 ha portato al primo arresto in Valle d’Aosta di un richiedente protezione internazionale, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti.Da circa un anno domiciliato ad Aosta, un 25enne del Gambia è stato sorpreso dai finanzieri del Gruppo di Aosta mentre cedeva della marijuana a un minorenne nella zona della stazione ferroviaria di Aosta, più precisamente all’interno del sottopassaggio di collegamento con via Paravera.Fermato dalle Fiamme Gialle all’uscita, il migrante è stato trovato in possesso di altre 46 dosi da un grammo, forse acquistate fuori Valle. La struttura dove risulta ospitato il profugo – un appartamento nelle vicinanze dell’ospedale Umberto Parini – è stata perquisita, con tanto di unità cinofila, con i finanzieri a rinvenire altre dosi di stupefacente e mille euro in contanti all’interno di una valigia, secondo gli inquirenti provento dello spaccio.Il 25enne gambiano si spostava in bicicletta, utilizzava Facebook e comunicava via Telegram, cancellando in automatico le chat. Secondo gli uomini del Gruppo di Aosta della Guardia di Finanza, che lo stavano seguendo da giorni, il richiedente protezione internazionale era solito spacciare anche vicino ad alcuni istituti scolastici aostani.Così come il migrante denunciato a piede libero l’anno scorso nei pressi della stazione ferroviaria di Verrès, anche in questo caso il richiedente asilo arrestato – e trasferito alla casa circondariale di Brissogne a disposizione dell’Autorità Giudiziaria – è ospitato dalla società cooperativa La Sorgente di Aosta.«Le responsabilità sono individuali», premette il responsabile della cooperativa La Sorgente, Riccardo Jacquemod, aggiungendo: «E’ un fatto molto increscioso, soprattutto per le persone che si comportano sempre bene: non si scelgono i proprio compagni di appartamento».(pa.ba.)