Consiglio Valle: sulle dimissioni di Perron la Stella Alpina si spacca
La risoluzione della minoranza sulle dimissioni di Perron non passa: no da Uv, da Pd e da Mauro Baccega e André Lanièce (la Stella Alpina schierata con il Leone rampante), astensione da Uvp, Leonardo La Torre e l’altro pezzo di Stella Alpina con Marco Viérin, Pierluigi Marquis e Stefano Borrello. Ecco le reazioni alla decisione assunta in Consiglio Valle dall’assessore alle Finanze Ego Perron di rimettere la delega del Casinò di Saint-Vincent nelle mani del capo dell’esecutivo Augusto Rollandin.
Bertschy, atteggiamento responsabile
Per Luigi Bertschy (Uvp) la «quello dell’assessore Ego Perron è atteggiamento di responsabilità, un primo segnale di cambiamento e di partenza di una discussione politica che avverrà all’interno della maggioranza ma che dovrà coinvolgere tutti i consiglieri. Il momento di riflessione dovrà portare a proposte da mettere sul tavolo della seconda commissione. Si prende finalmente atto che questo dossier è diventato così pesante da avere bisogno di una discussione responsabile. Il Casinò resta un’azienda importante per la Valle d’Aosta».
Marquis, agevola transizione
Per Pierluigi Marquis (Stella Alpina) «il tema casinò ha assunto una posizione centrale negli ultimi mesi e siamo chiamati a un dibattito importante per mettere in campo proposte che possano favorire il rilancio dell’azienda dandole un futuro migliore e sostenibile nell’interesse dei lavoratori e della Valle d’Aosta. Perron con grande responsabilità agevola un periodo di transizione. E’ il momento del dialogo e del coraggio».
La Torre, nulla è perduto
Così Leonardo La Torre, presidente della seconda commissione consiliare Affari generali: «non sfugge a nessuno che è un dibattito carico di contenuti. Il plauso va all’assessore Perron che facilita così il dialogo. Il modello pubblico non ha funzionato. Alcune responsabilità vengono dal passato altre sono più recenti, è un falso problema dire che la colpa è del mercato. Soluzioni e opportunità ci sono: nulla è perduto, la casa da gioco è un valore che va difeso. Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte e andare verso la ristrutturazione dell’azienda in maniera seria».
Gerandin, passo indietro non basta
«Apprezzo il passo indietro ma per me non è sufficiente: si dimetta. Non ritengo che lei abbia tutte le responsabilità politiche ma lei ha mistificato la realtà prestando il fianco a quella politica che le decisioni le ha prese. Se si fosse agito prima non saremmo in questa situazione drammatica. A conti fatti siamo sotto di venti milioni del valore patrimoniale della società» ha sottolineato Elso Gerandin (Gruppo misto)
Guichardaz, urge operazione verità
Per Jean-Pierre Guichardaz (Pd-Sinistra) «dal lavoro della commissione è emersa una situazione delicata e il quadro delle responsabilità è in fase di definizione. Condivido l’analisi dei colleghi che mi hanno preceduto. Noi non abbiamo mai avuto problemi a dire che un’attenta analisi della governance vada fatta e urge un’operazione verità. Bene che ci sia stato il perfezionamento di un metodo nuovo che va in una direzione diversa rispetto al passato. Il metodo della condivisione vada allargato a tutti i temi che affronteremo in futuro. Noi accettiamo il passo indietro di Perron, lo accogliamo come atto di coraggio politico».
Cognetta,dimissioni solo rimandate
«Stiamo parlando anche di 100 milioni di euro mal contati. Siamo rimasti in attesa dei buoni esiti di chi avevate messo ai vertici della casa da gioco. Il sistema che ha distrutto il casinò è il sistema che oggi lo salva e la salva assessore Perron. Il sistema funziona solo quando c’è accordo tra le parti altrimenti dimostra le falle ed è quando sta accadendo. Assessore Perron la sua esecuzione è solo rimandata. Questo sistema non può essere riformato da chi l’ha messo in piedi. Dando le deleghe al presidente Rollandin diamo il miele in mano a un orso» ha sentenziato Roberto Cognetta (M5S).
Fosson, bene ottica di confronto
Per Antonio Fosson (PnV) «è gesto difficile quello di Perron e dunque apprezzabile. E’ un gesto che permette alla seconda commissione di trarre le sue deduzioni e presentarle al governo. Se si deve andare verso una privatizzazione il percorso è lungo. Il coinvolgere tutti è un cambio di metodo. Ci avviciniamo a una verifica strutturale che dovrà essere affrontata in un’ottica di confronto».
Rollandin, soluzioni e non invettive
Il presidente Augusto Rollandin ringrazia Perron «per il lavoro svolto perché credo che si siano dette molte cose anche con termini pesanti. Il capitolo Casinò vero è quello di trovare soluzioni non semplici da percorrere, le invettive non servono. Dobbiamo guardare con realismo alla situazione per tutelare l’interesse generale». (danila chenal)