Uv: convocato congresso per 18 febbraio
Il punto sulla situazione politica, le alleanze, il rispetto delle regole da parte degli eletti, i metodi con i quali scegliere la classe dirigente e il piano d’azione per le elezioni politiche e regionali sono alcuni degli argomenti che l’Union valdôtaine affronterà nel congresso tematico convocato con il sì unanime del Conseil fédéral per sabato 18 febbraio 2017 (L’Union valdôtaine, la Vallée d’Aoste, le développement et la responsabilité administrative è il titolo provvisorio). Ai delegati del parlamentino unionista il presidente del Leone rampante Ennio Pasteret ha spiegato: «è necessario per fare il punto, lasciando all’assemblea (500 delegati) esprimersi su argomenti importanti che delineino strategie e opzioni per il futuro del movimento».
Confronto sì ma non per poltrone
Ai partner autonomisti – Uvp, Stella Alpina e PnV – chiede una ‘tregua’ in attesa del congresso «come noi abbiamo aspettato in passato che le scelte fossero ratificate nei loro congressi» e argomenta: «non nascondiamoci che il 14 febbraio (data annunciata per la sentenza torinese sui costi della politica che vede 7 consiglieri regionali imputati ndr) potrebbe cambiare la fisionomia del Consiglio». Accenna alla richiesta di verifica di maggioranza e concede: «sì al confronto ma non legato alle poltrone, non poniamo condizioni ma non siamo disponibili a farcele dettare». Cita le ‘congiure di palazzo’ dove «pezzi di maggioranza si riuniscono di nascosto per venirsene fuori con sorprese (leggi gli ordini del giorno nella discussione sulla legge di stabilità ndr), un pretesto per fissare un prezzo più alto, per avere un posto in più».
Aperta campagna acquisti
Nella serata all’auditorium di Quart Pastoret non fa cenno all’asse Uvp, Stella Alpina e PnV ma cita Alpe che «guarda a Fosson e Restano per fare campagna acquisti », Stella Alpina che «coltiva sentimenti di rivalsa (leggi le poltrone perse)». Resta fuori l’Uvp. Ribadisce il presidente della Giunta Augusto Rollandin «il rispetto del programma e la disponibilità al confronto». Unico a intervenire il sindaco di Quart e membro del Comité fédéral Giovanni Barocco che ha ammonito: «la bagarre lasciamola agli altri, non dobbiamo partecipare allo smantellamento di tutto ciò che l’Union valdôtaine ha fatto fin qui». (danila chenal)