Telecom, dipendenti in sciopero per disdetta accordo integrativo
Sono una cinquantina i dipendenti Telecom della Valle d’Aosta che oggi, martedì 13 dicembre, hanno incrociato le braccia per la disdetta unilaterale del contratto integrativo e sono scesi in piazza a spiegare le ragioni della protesta. «Una ventina di anni fa i dipendenti in Valle superavano quota 200 – commenta Donato Timpani, RSU della Slc CGIL – dalla privatizzazione in avanti, tra tagli, misure di contenimento dei costi e pre pensionamenti, la situazione è paradossale. Lavoriamo davvero in condizioni limite, non per garantire la soddisfazione dei clienti e per implementare la qualità della rete ma per far quadrare i conti che servono ai nostri dirigenti per raggiungere gli obiettivi e ricevere i relativi premi di risultato. Un paradosso». «L’azienda predilige tagli che gravano sullo stipendio dei dipendenti che già da sei anni hanno contratti di solidarietà – spiega Donato Timpani – si cerca di risparmiare sulle buste paga dei dipendenti che sono già al limite, ma non si rinuncia ai compensi milionari dei dirigenti». Logiche manageriali, da Colaninno a Tronchetti Provera passando per spagnoli e francesi che hanno spremuto e spremono i lavoratori ma che non hanno mai portato a un piano industriale che dia prospettive di sviluppo». Telecom ha disdettato l’accordo integrativo, incidendo al ribasso su salari e parte normativa; la disdetta sarà operativa dal primo febbraio 2017 e si misura in un 15% di retribuzione annua in meno, oltre che avere conseguenze negative sulla parte normativa, ad esempio ferie e trattamento malattia. «Chiediamo un’azienda che garantisca la qualità del servizio, che investe in innovazione, ricerca e sviluppo, un’azienda che guardi al futuro e che possa garantire un lavoro e uno stipendio che permetta una vita dignitosa ai dipendenti». Nella foto, i dipendenti Telecom stamattina in piazza Chanoux. (c.t.)