‘Ndrangheta: bufera sulla Edilsud, disposta amministrazione giudiziaria
Il Tribunale di Aosta ha deciso. A scioglimento della riserva assunta in occasione dell’udienza in camera di consiglio di mercoledì scorso, 23 novembre, il collegio composto dai giudici Massimo Scuffi, Paolo De Paola e Marco Tornatore ha deciso di accogliere la richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino, disponendo l’amministrazione giudiziaria per l’impresa Edilsud di Giuseppe Tropiano.Un nome, quello della Edilsud, che non può non fare scalpore, se è vero che si tratta della medesima ditta che – tra le altre – lavorò nel cantiere per la realizzazione del tanto contestato parcheggio pluripiano dell’ospedale Umberto Parini di Aosta, opera acquistata dall’amministrazione regionale per 16,9 milioni di euro dalla società Saint-Bernard Srl dello stesso Tropiano, rimasta fuori da quest’ultima vicenda giudiziaria dopo che il suo socio di maggioranza – la Edilsud per l’appunto – qualche settimana fa ne ha ceduto le quote.Alla luce della decisione del Tribunale di Aosta, che sul rischio di infiltrazione della criminalità organizzata in imprese con sede in Valle d’Aosta si aggiunge alle quattro inderdittive antimafia già emesse dal questore di Aosta all’indirizzo del Consorzio stabile Gecoval di Saint-Vincent, della Tra.Mo.Ter. di Saint-Christophe e delle ditte AG.F. e I.C.F. di Aosta, il commercialista torinese Filiberto Ferrari Loranzi affiancherà per sei mesi (prorogabili fino a 12) i vertici della Edilsud per verificare in particolare incarichi per subappalti e fornitori al fine di scongiurare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata.Le ombre sulla EdilsudDa quanto appreso, a spingere il pubblico ministero del gruppo specializzato ‘Misure di prevenzione’ della Procura di Torino, Onelio Dodero, a chiedere la nomina di un amministratore giudiziario per la Edilsud sono stati principalmente tre elementi, così come anticipato da Gazzetta Matin sul numero di lunedì: l’inchiesta Tempus Venit sulle tentate estorsioni di matrice ‘ndranghetista promosse (anche nei confronti di Giuseppe Tropiano) proprio nell’ambito dei lavori al parcheggio pluripiano dell’ospedale, nel corso delle quali – per cercare una mediazione – Tropiano si rivolse a un personaggio considerato vicino alla criminalità organizzata, tale Michele Raso, fratello di Vincenzo, dipendente Edilsud; il fatto che – almeno tra il 2010 e il 2012 – nella Edilsud lavorasse un soggetto di origini calabresi ritenuto a sua volta vicino alla ‘ndrangheta (lo stesso Vincenzo Raso); il contratto di servizio che la stessa impresa di Tropiano stipulò con la ditta di movimento terra Tra.Mo.Ter. di Saint-Christophe dell’«amministratore di fatto» Vincenzo Furfaro, destinataria di un’interdittiva antimafia nel mese di ottobre del 2015.Le reazioni della difesa«Abbiamo una sentenza della Corte d’Appello» di Torino sulla vicenda delle tentate estorsioni «che assolve» Giuseppe Tropiano dall’accusa di favoreggiamento, «siamo tornati indietro di quattro anni», ha spiegato il legale di Tropiano, l’avvocato Silvano Rissio di Torino, che ha già annunciato ricorso avverso il provvedimento di nomina dell’amministratore giudiziario.«Il guaio peggiore è il danno all’immagine causato dall’informazione distorta, che ha presentato Tropiano come colluso con la criminalità, ma è falso. Il principio è che la Edilsud è un’impresa sana che va tutelata», ha precisato ancora l’avvocato Rissio, aggiungendo: «Se usiamo questo metro, dovrebbe essere messo sotto tutela ogni imprenditore privato che, quando subisce un tentativo di estorsione, cerca di trattare».E’ una misura che «in Valle d’Aosta non ha senso, va bene in Sicilia e in altre regioni del Sud», ha concluso. (pa.ba.)