Frana La Collère: tutti assolti dall’accusa di disastro colposo
Assolti «perché il fatto non sussiste». E’ la sentenza pronunciata questa mattina dal gup del Tribunale di Aosta nel processo con rito abbreviato istruito nei confronti degli ingegneri dell’Anas, Antonio Valente e Massimo Simonini di Roma, e del geologo e dell’ingegnere della società Technital Spa, Emanuele Fresia di Padova e Massimo Raccosta di Verona, imputati di concorso in disastro colposo nell’ambito dei lavori di realizzazione della variante della strada statale 27 tra Etroubles e Saint-Oyen, con specifico riferimento a quanto accadde il 18 aprile 2013, quando una frana si staccò dal versante a ridosso delle case del villaggio di La Collère a Etroubles, sulla destra orografica del torrente Menouve (foto).Archiviate già in sede di indagini preliminari le posizioni di altri quattro soggetti inizialmente indagati, Valente e Simonini sono stati chiamati a comparire in qualità di responsabili del progetto definitivo, mentre Fresia e Raccosta come responsabili di quello esecutivo.Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Luca Ceccanti, che al termine della sua requisitoria ha chiesto la condanna di tutti e quattro gli imputati a quattro mesi di reclusione a testa, le cause alla base dello smottamento – che ha costretto alcuni abitanti della frazione a rimanere fuori dalle proprie abitazioni lesionate anche fino a due anni e mezzo – sarebbero state da ricondurre ai lavori di scavo della galleria sottostante il villaggio, opera rientrante all’interno del II lotto di intervento per la realizzazione della variante della SS 27.Più nel dettaglio, l’opera di scavo della galleria – interrotta per svariati mesi a seguito dello smottamento, alla ricerca di un’altra metologia di perforazione meno invasiva – sarebbe andata a interferire in profondità con una falda acquifera, in una zona peraltro già classificata ad alta e media pericolosità idrogeologica secondo la cartografia degli ambiti inedificabili per terreni sedi di frane.Interferenza degli scavi con la falda acquifera di cui – secondo la Procura – i progettisti avrebbero dovuto accorgersi a seguito dei sondaggi geognostici propedeutici all’avvio del progetto, anche se il giudice – valutate le conclusioni della perizia disposta come incidente probatorio a cura del professor Giannantonio Bottino e dell’ingegnere Gianluca Noascono – questa mattina ha deciso di assolvere tutti gli imputati.Nel processo con rito abbreviato in Tribunale ad Aosta i residenti del villaggio di La Collère non si sono costituiti parte civile in quanto già risarciti un anno fa dalle compagnie assicurative dell’Anas e dell’impresa appaltatrice Lauro Spa, per una cifra complessiva di 384 mila euro.(pa.ba.)