Lupi in Valle d’Aosta: «no al bracconaggio di Stato»
«No al bracconaggio di Stato, il lupo non si tocca»; è lo striscione che questa notte alcuni militanti de ‘La Foresta che avanza’, il gruppo ecologista di Casa pound Italia – hanno affisso sotto i portici di palazzo regionale, contestando l’ipotesi di abbattimento controllato del lupo nella nostra regione – tema dibattuto ieri, mercoledì in Consiglio regionale.
«Soluzione cruenta»
«Ancora una volta ci troviamo di fronte a una soluzione cruenta da parte della giunta regionale riguardo la presenza di 20-25 lupi sul territorio – commenta il responsabile de ‘La Foresta che avanza Valle d’Aosta Erik Saderi – la linea d’azione sarebbe quella di abbattere i singoli esemplari al fine di controllare il sovraffollamento numerico della razza. E’ assurdo come nel 2016 una giunta possa pensare di abbattere degli animali per contrastare un problema di ipotetico aumento. Auspichiamo siano trovate altre soluzioni, senza spezzare equilibri e armonia della natura».Ieri, a qualche ora dalla discussione in consiglio regionale della questione, sollevata attraverso un’interrogazione a risposta immediata del gruppo Alpe, sulla piattaforma www.change.org, era stata pubblicata una petizione per ‘salvare il lupo in Valle d’Aosta’ che ha già ricevuto la firma di oltre 1600 sostenitori.http://www.gazzettamatin.com/news/lupi-in-valle-d-aosta-petizione-contro-l-ipotesi-di-abbattimento-controllato Gazzetta Matin di lunedì 3 ottobre, aveva riportato la notizia di attacchi ripetuti del lupo nell’alta Valpelline, dove i lupi hanno sbranato una quindicina di pecore, dieci delle quali di razza Rosset, dando voce anche alla protesta dell’Arev che invitava a «smetterla di fare finta di niente».http://www.gazzettamatin.com/news/lupi-attacchi-a-ripetizione-a-greggi-nell-alta-valpellineNella foto, lo striscione de ‘La Foresta che avanza’ affisso sotto i portici di palazzo regionale. (c.t.)