Montagna: sei morti in pochi giorni
Il bilancio di Ferragosto e dintorni in montagna è tragico: sei morti in pochi giorni e tanti incidenti più e meno gravi che hanno contribuito al super lavoro dei soccorritori. Solo ieri sono stati otto gli interventi dell’elisoccorso; sul gran Paradiso, a quota 3400 metri, per ‘mal di montagna’, in Val Ferret, verso il rifugio Elena per un ciclista infortunatosi, per fortuna in modo non grave. E ancora ad Antagnod, per l’infortunio di un escursionista e sulla Becca Raty, a Champorcher, dove una scarica di sassi ha colpito un uomo che si trova ricoverato in Rianimazione. Al Breithorn, i soccorritori hanno recuperato un’alpinista caduta in un crepaccio per 15 metri; le sue condizioni sono buone mentre a Cervinia, tanto spavento per fortuna senza conseguenze gravi per un bambino caduto da circa cinque metri nella zona del campo sportivo. A Courmayuer, sul sentiero per il rifugio Dalmazzi, l’elicottero ha soccorso un escursionista infortunatosi e infine, sul Dente del Gigante, sono stati recuperati illesi alcuni alpinisti rimasti bloccati. Tra fatalità e spesso l’imprudenza, arriva il monito dei gestori del rifugio Torino che parlano di «aspiranti alpinisti impreparati per ciò che vanno ad affrontare in quota». I dettagli su Gazzetta Matin in edicola lunedì 22 agosto. Nella foto, i soccorritori impegnati nel Piano di ricerca per le persone scomparse attivato ieri mattina, domenica, dopo il mancato rientro di un alpinista francese nella zona della Val Veny. (re.newsvda.it)