Archeologia, terme romane visibili con Easy
I giovani come protagonisti della vita sociale di una comunità dal punto di vista culturale, della ricerca, dell’educazione: non è uno slogan meramente teorico ma un dato di fatto e lo si è visto martedì 26 aprile durante la presentazione, a palazzo regionale, dei risultati delle ricerche svolte dalla Sovrintendenza per i beni e le attività culturali nel sito archeologico delle Terme del Foro di Aosta. Il progetto di ricerca, analisi e catalogazione delle fonti, finanziato dal Piano giovani 2007-2013, volto alla valorizzazione del sito, ha visto come protagonisti proprio i giovani ricercatori della Sovrintendenza che, già sotto la sapiente direzione della dottoressa Patrizia Framarin, scomparsa circa un anno fa, e poi con Alessandra Armirotti, hanno presentato i frutti del loro lavoro. «Il gruppo di lavoro si è trovato a dover fare una cernita, in un anno circa, di oltre 62 mila reperti: di questi ne sono stati analizzati e sistematizzati 3693, ognuno dei quali ha ora una sua scheda descrittiva – spiega il responsabile delal Direzione restauro e valorizzazione Gaetano De Gattis -. Si parla di fonti eterogenee» prosegue Alessandra Armirotti, referente scientifica del progetto. «Abbiamo fotografie riguardanti gli scavi effettuati negli anni ’80 e ’90, documenti come la corrispondenza ottocentesca tra l’allora Sovrintendente Alfredo d’Andrade e il Ministero della Cultura, fonti grafiche, planimetrie, rilievi, e naturalmente reperti materiali come ceramiche, vetri, marmi, bronzi». Gli archeologi hanno poi cercato di rendere fruibile ciò che fruibile non è: l’area archeologica, infatti, posta proprio sotto alle scuole di piazza San Francesco, non è accessibile ai visitatori. «Ci siamo chiesti come poter rendere pubblico tutto quello che è presente nel sito archeologico o che lo rigaurda, anche a un pubblico non specialist» prosegue Maurizio Castoldi, che ha realizzato insieme agli altri ricercatori una piattaforma digitale chiamata Easy, acronimo di Easy Archeological System: «Si tratta di una piattaforma che non ha bisogno di software d’installazione, facilmente accessibile per chiunque voglia vedere cosa sono le terme romane e cosa c’era: abbiamo infatti inserito tutte le fonti che abbiamo catalogato, in modo da permettere a tutti di vedere il nostro lavoro, e speriamo che in futuro questo sito possa accogliere anche altri monumenti e luoghi di interesse, come i castelli e gli altri monumenti di età romana e medievale di cui la Valle d’Aosta è così ricca». In foto l’architetto Gaetano De Gattis con la referente scientifica Alessandra Armirotti (cristina compagnoni)