Corte dei Conti: «Diffuse logiche clientelari ostacolano sviluppo»
Nel periodo dal primo gennaio al 31 dicembre 2015 sono stati aperti 124 fascicoli istruttori, con relative 43 richieste istruttorie e deleghe conferite, mentre per quanto attiene alle vertenze pendenti, 52 si sono concluse con l’archiviazione. Nell’anno 2015, quindi, gli importi delle condanne sono ammontati a 454.750 euro, per 152.338 euro di somme riscosse in esecuzione di sentenze di condanna di I e II grado.
Questo, in estrema sintesi, il bilancio dell’attività della Corte dei Conti – più precisamente dell’attività di Procura – durante l’anno 2015, presentato questa mattina nell’aula dell’Università della Valle d’Aosta in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario degli organi amministrativo-contabili.
Le emorragie di aeroporto e casa da gioco
In un simile contesto, così come anticipato da Gazzetta Matin sul numero del 25 gennaio scorso, il nuovo procuratore regionale Roberto Rizzi, in arrivo dalla Sezione giurisdizionale della Sicilia, ha voluto puntare la sua attenzione su due dossier di estrema attualità in Valle d’Aosta: l’aeroporto senza aerei ‘Corrado Gex’ di St-Christophe e il Casinò di St-Vincent. «Casi emblematici sono la situazione gestoria dell’aeroporto di Aosta, che impegna la Regione, da anni, in esborsi estremamente consistenti a fronte di un servizio per la collettività sostanzialmente inesistente, e quella del Casinò de la Vallée Spa, che continua a fruire di ingenti finanziamenti pubblici (soprattutto per il tramite della gestione speciale di Finaosta Spa per 60 milioni di euro) per il ripiano delle perdite pregresse e persevera ad accumulare risultati di gestione fortemente negativi, sintomatici di un non equilibrato progetto imprenditoriale e destinato ad assumere amplificato rilievo nella prospettiva del consolidamento dei bilanci regionali con le proprie partecipate», è riportato nella relazione del procuratore Rizzi, che annuncia: «Su tali aspetti questa Procura non mancherà di svolgere ogni utile approfondimento».
Sviluppo: «Basta con le diffuse logiche clientelari e assistenziali»
Nella relazione predisposta in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario di questa mattina, nell’affrontare il «delicato quadro congiunturale» che sta attraversando la Valle d’Aosta, il neo procuratore valdostano spiega come «l’allocazione della spesa pubblica segue talvolta dinamiche di non agevole e immediata comprensione da parte della cittadinanza che, oggi più che in passato, esige efficienza, legalità, trasparenza, giustizia sociale e, soprattutto, buon senso gestionale», ammonendo: «Tale situazione richiede risposte urgenti per agevolare la ripresa della crescita economica e dell’occupazione, con efficaci misure in ambito economico e finanziario e, soprattutto, con il definitivo ripudio delle ancora diffuse logiche clientelari e assistenziali, che costituiscono un serio ostacolo per tutte le prospettive di sviluppo», si legge.
Spese dei gruppi: «Obbligo di resa del conto»
Per quanto riguarda l’istruttoria relativa all’inchiesta sui costi della politica, che nel procedimento penale di primo grado ad Aosta si chiuse con l’assoluzione di tutti e 27 gli imputati a vario titolo per peculato, finanziamento illecito dei partiti e indebita percezione di contributi pubblici, il procuratore della Corte dei Conti della Valle d’Aosta, Roberto Rizzi, in riferimento agli inviti a dedurre inviati ai capigruppo nella XIII legislatura dall’attuale vice procuratore generale Claudio Chiarenza, ha spiegato: «Con la cautela che lo stato della vertenza impone, mi limito a segnalare che il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha erogato, con cadenza mensile, a favore di gruppi sedenti nel consiglio regionale, contributi finanziari finalizzati a sostenere gli oneri di funzionamento dei gruppi consiliari e per le spese di aggiornamento (..). A opinione di questa Procura, coerente, peraltro, con gli indirizzi assunti in altre realtà territoriali anche caratterizzate da speciale autonomia statutaria, la condotta gestoria dei fondi è sussumibile nella nozione di maneggio di valori che costituisce presupposto giuridico da cui scaturisce l’obbligo di resa del conto e sussistono non angusti margini di sindacabilità dell’impiego della provvista finanziaria erogata, in termini di inerenza qualificata».
E ancora: «In questo delicato ambito, l’apprezzamento della rispondenza della spesa agli scopi per i quali i contributi erano stati erogati, rifugge da ogni suggestione riveniente dalle diverse sensibilità e opinioni che ciascuno può avere sul tema dei costi della politica».
Nella foto, da sinistra, il procuratore regionale Roberto Rizzi e i membri del collegio della Sezione giurisdizionale Eugenio Musumeci, Paolo Maria Cominelli e Alessandra Olessina.
(pa.ba.)