Musica: la danza tribale dei bidoni metallici
Quindici bidoni. Un cimitero di bastoni per suonarli. Sedici artisti. Due giganteschi “xylofoni” fatti da tubi di metallo e una grande consolle con tastiera che sovrasta la scena. Alcuni numeri che non bastano a spiegare la potenza del fenomeno “Les Tambours du Bronx”, progetto che ha fatto tappa ad Aosta giovedi 3 marzo al Teatro Splendor, nel quadro della Saison Culturelle 2016.
Originari del quartiere ferroviario di Varennes-Vauzelles, nei pressi di Nevers, soprannominato il Bronx a causa delle sue vie ad angolo retto e della sua gigantesca officina, i Tamburi del Bronx si sono formati nel 1987 in occasione del festival ‘Da Nevers all’alba’.
I gesti quasi marziali dei componenti del gruppo si mescolano al lato tribale della musica prodotta, creando un mix molto interessante fra l’anima più nera del continente africano, fatta di suoni pieni e ripetuti, e l’inquietudine del moderno mondo industriale.
Chiudendo gli occhi e ascoltandoli dal vivo ci si potrebbe tranquillamente immaginare nella savana, in mezzo a una carica di rinoceronti, oppure sulle rotaie durante il passaggio di un treno merci: niente è lasciato al caso, i loro suoni sembrano uscire da una poesia di Marinetti, ma portano con loro la carica e l’aggressività del mondo industriale contemporaneo, con i ritmi frenetici delle catene di montaggio e l’assurdità di una corsa contro il tempo.
Nevers, importante nodo ferroviario francese della Borgogna, ha senza dubbio dato un forte imprinting al gruppo, che ritrova nella propria città l’ispirazione continua per i suoni che porta in giro per il mondo. I musicisti formano una collettività, ma sul palco si scindono e si ritrovano tutte le personalità in una danza tribale e in una specie di lotta fra i personaggi che a turno si prendono la scena ponendosi al centro del semicerchio di barili “comandando” la banda.
Il pubblico dello Splendor, fra cui tantissimi giovani, ha tributato alla formazione francese una lunga standing ovation alla fine dello spettacolo, dimostrando di aver apprezzato molto uno spettacolo che esce dagli schemi della Saison. Al termine della performance, (e anche durante la serata, ma in modo meno spettacolare), la scena è diventata un campo di guerra, con bastoni rotti che venivano lanciati per terra e barili che venivano sollevati in aria e fatti ricadere sul palco. La battuta sarebbe quasi scontata: dopo 30 anni ad aspettare un teatro nuovo, sarebbe stato un peccato se non avesse resistito alla prova del fuoco dei Tamburi!
Nella foto, Les Tambours du Bronx ©Clemens Mitscher
(alessandra borre)