Saison, danza e acrobazie con Aeros
Lo spettacolo Aeros, gioco di parole nato dalla contrazione di “aria” e “eros”, non ha solo fatto tappa ad Aosta, ma, martedì 1° marzo, la compagnia, nata nel 1997 da un’idea di Antonio Gnecchi Rusconi, ha scelto lo Splendor per cominciare il suo Tour Italiano.
Grandi aspettative per uno degli eventi di punta di questa Saison Culturelle; un teatro al completo ha accolto gli atleti che, però, durante alcuni passaggi, non sono sembrati totalmente padroni della scena. Alcune imprecisioni a livello di sincronia e di insieme hanno fatto storcere il naso ai puristi della ginnastica presenti in sala, nonostante la bravura degli atleti non possa assolutamente essere messa in discussione.
Lo spettacolo convince comunque gli aostani, (grandi ovazioni sono state tributate specialmente alla parte aerobica e artistica del gruppo, la più spettacolare e di impatto grazie agli elementi acrobatici che la contraddistinguono), ma non lascia a bocca aperta. L’innovazione che sovente si ritrova in spettacoli del genere è venuta meno, (i giochi con le funi evidenziate e le tute in lycra bianco che si illuminano al buio sembrano dei déja-vu), ma a compensare rimangono la spettacolarità e la potenza degli atleti che hanno comunque fatto sognare il pubblico aostano.
Le origini
Alla fine degli anni ’90 il produttore teatrale milanese vuole creare un progetto nuovo, mai visto sulle scene internazionali. Decide dunque di contattare gli atleti di ginnastica ritmica, aerobica e artistica della federazione rumena, una delle più medagliate, radunandoli sotto la guida esperta di tre dei coreografi più conosciuti al mondo: Daniel Ezralow (fondatore di D.E. Dance Company), David Parsons (fondatore della Parsons Dance) e Moses Pendleton (fondatore di Momix).
Lo spettacolo nasce come un mix di potenza fisica, humour, eleganza e sensualità, sullo sfondo degli elementi base che compongono il pianeta: terra, acqua, aria e fuoco. Giochi di luce e ombre, musiche che scandiscono ogni movimento evidenziandolo e marcandolo e soprattutto i costumi di Missoni, arricchiscono lo spettacolo già di per sé reso spettacolare da elementi di ginnastica con un coefficiente di difficoltà molto alto, come ci si aspetta da delle nazionali come quelle rumene.
(alessandra borre)