Musica, una generosa Carmen Consoli allo Splendor
Chissà che cartolina di Aosta manderebbe alla Sicilia Carmen Consoli. Nella sua celebre “Mandaci una cartolina”, suonata sul palco dello Splendor sabato 6 febbraio, l’artista catanese ricorda una figura di uomo – il padre che non c’è più -, camicia bianca, disteso su un bagnasciuga.
In effetti le canzoni della cantautrice siciliana hanno molto della narrativa realista e ricordano un po’ chi quelle terre le ha rese dense di immagini come lo scrittore Giovanni Verga.
Figure di donne siciliane vestite a lutto o di signori malavitosi che si recano in chiesa, sempre accompagnati dal profumo dell’olio di mandorle e da quei petali che dolcemente cadono a terra, come i plettri con cui la cantante ha disseminato il paco del teatro aostano durante più di due ore di concerto.
Un pubblico in visibilio per il ritorno ad Aosta dell’artista che non si è certo risparmiata, proponendo un concerto davvero “popolare”, inserendo in scaletta i suoi brani più celebri e anche più cari al suo pubblico come “L’ultimo bacio”, “Amore di plastica” o ancora “Parole di burro”.
Ad accompagnarla sul palco il suo amico e collega storico Massimo Roccaforte alla chitarra, Roberto Procaccini alle tastiere, Fiamma Cardani alla batteria, Luciana Luccini al basso, Adriano Murania, primo violino del Teatro Bellini di Catania e Claudia Della Gatta al violoncello. Un posto particolare nello spettacolo lo ha avuto la talentuosa tamburellista Valentina Ferraiuolo, che ha regalato al pubblico aostano una performance da pelle d’oca sulle gradinate della platea, fra i presenti.
Dopo il bis d’ordinanza, come di consueto la cantautrice non si è tirata indietro e, a luci accese, ha dedicato un ultimo brano agli spettatori che, increduli, stavano per lasciare la sala, mentre la Consoli scherzando li esortava ad andarsene con l’inconfondibile accento della sua terra d’origine.
(alessandra borre)