Morte Hosquet: nessun colpevole, archiviato anche titolare éliski
Nessun colpevole. Dopo l’ordinanza dell’11 agosto scorso del gip del Tribunale di Aosta, Maurizio D’Abrusco, con cui si archiviarono le posizioni dell’ingegnere Giuseppe Antonello di Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur e delle guide alpine Gianfranco Sappa e Stefano Pivot, indagati nell’ambito della morte della guida alpina trentenne di Antey-St-André, Simona Hosquet, travolta il 6 febbraio 2014 da una valanga nel vallone di Cheneil, nella Valtournenche, mentre stava accompagnando due suoi clienti in una discesa di éliski, nei giorni scorsi il gip di Aosta ha archiviato anche la posizione di Nicola Corradi, guida alpina e maestro di sci, titolare dell’Heliski Cervinia che all’epoca dei fatti aveva in affidamento il servizio nella Valtournenche.
I tre tecnici, che al momento dell’imponente distacco stavano effettuando dei rilievi nivometrici per conto dell’Aineva, l’associazione interregionale neve e valanghe a cui aderisce anche la Valle d’Aosta, erano stati scagionati sulla base della perizia tecnica svolta dal capitano degli alpini Renato Cresta di Macugnaga, consulenza assunta in sede di incidente probatorio.
Insomma, non furono i rilievi nivometrici effettuati a valle dai tre tecnici regionali a causare il distacco della valanga, così come non è stata ravvisata alcuna responsabilità nemmeno nella condotta dell’organizzatore dell’éliski.
Il fascicolo a carico di Corradi era stato aperto dal sostituto procuratore Pasquale Longarini proprio a seguito dell’acquisizione della perizia tecnica a cura del capitano degli alpini Renato Cresta, che evidenziò come la causa dell’evento «è da ricondurre alla intensa e ripetuta attività (45 passaggi) degli sciatori che, fino alla tarda mattinata del giorno dell’incidente, furono portati sulla cresta in elicottero e condotti a valle dalle guide alpine».
(pa.ba.)