Teatro, allo Splendor il ballo amaro di Némirovsky
Un romanzo breve, quasi un racconto, divertente per alcuni aspetti, ma molto amaro per altri, è al centro del primo spettacolo della Saison culturelle francophone, che debutta questa sera, giovedì 26, con la messa in scena de Le Bal, pièce adattata da Virginie Lemoine e portata in scena da Lemoine e Marie Chevalot, dallomonimo romanzo di Irène Némirovsky.
Irène Némirovsky, nata a Kiev in una famiglia ebrea, nel 1903, cresciuta a Parigi e morta a soli 39 anni nel campo di concentramento di Auschwitz, scrisse “Le bal” a 25 anni, nel 1928, tra un capitolo e laltro del suo primo romanzo, unopera più consistente, il David Golder.
Il racconto uscì nel 1930, è la storia della quattordicenne Antoinette e della sua piccola grande vendetta nei confronti di una madre con la quale ha un rapporto difficile e del padre, un uomo burbero e rozzo, che per accumulare agio e ricchezza ha dovuto lavorare duramente.
Per cercare un biglietto di ingresso nellalta società parigina la madre decide di organizzare un ballo in grande stile nel lussuoso appartamento, un grande evento, però, al quale la giovane adolescente non è invitata, anzi verrà relegata in uno sgabuzzino, la sua stanza utilizzata come bar. Antoinette dovrebbe distribuire centinaia di inviti che per rabbia getta nella Senna, se ne salva solo uno…
Ladattametno di Virginie Lemoine, che scopre lautrice tardi, come lei stessa ammette, nel 2004, quando alla Némirovsky viene conferito, postumo, il premio Renaudot, è molto fedele al testo originale, ne scaturisce uno spettacolo comico, ma toccante, una satira attenta dei costumi di unepoca non poi così lontana e di unetà, ladolescenza, tratteggiata con grande maestria.
Le bal dIrène Némirovsky è in programma questa sera alle 21 (ingresso 13 euro, ridotto 10).
(re.newsvda.it)