Enti locali: «No a mobilità obbligatoria comparto unico»
Ancora una levata di scudi dopo l’approvazione della bozza del bilancio regionale che approderà in aula la prossima settimana. Questa volta, sul piede di guerra ci sono i sindacati di categoria (Fp/Cgil, Savt/Fp, Fialp/Sivder, Uil/Fpl e Conapo) che, se da una parte sono soddisfatti per «somme messe da parte per il rinnovo contrattuale dei dipendenti regionali che rispettano i valori previsti dall’indice IPCA (indicatore economico utilizzato per i rinnovi contrattuali)», dall’altro sono in allarme perché le cifre «non sono sufficienti per permettere ai lavoratori di recuperare il potere di acquisto perso dopo sei anni di blocco contrattuale». L’altro aspetto che preoccupa le sigle sindacali è la situazione economica degli Enti locali e la conseguente proposta del Cpel della mobilità obbligatoria all’interno del Comparto unico: «Esprimiamo l’assoluta contrarietà per la richiesta di emendamento – spiega le OO.SS. -. Da tempo abbiamo richiesto, senza avere ottenuto una risposta, di avere una fotografia chiara del reale fabbisogno di risorse umane nell’ambito degli enti locali valdostani e più in generale degli enti del comparto unico, di modo da rendere possibile l’attuazione di procedure trasparenti che favoriscano le mobilità volontarie tra i diversi enti del comparto ed un conseguente riequilibrio delle risorse umane. Spesso e volentieri sono gli stessi enti a rifiutare le mobilità richieste dai dipendenti, per evitare di ritrovarsi senza delle risorse preziose, proprio perché non è mai stati utilizzato in modo corretto l’istituto della mobilità». I sindacati, inoltre, richiedono «le azioni necessarie per prevedere l’applicazione della norma nazionale che prevede un bonus di 80 euro mensili per il personale del comparto sicurezza e soccorso».
(al.bi.)