‘Ndrangheta: arrestati soci occulti del Consorzio stabile Gecoval di St-Vincent
Nuovi sviluppi sul piano più strettamente patrimoniale, quelli che oggi – giovedì 3 settembre – nell’ambito della maxi inchiesta ‘Aemilia’ sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti pubblici in Emilia Romagna, hanno portato il Comando provinciale dei carabinieri di Modena e del Ros, supportati dal Comando provinciale di Reggio Emilia, a eseguire tre ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal gip Alberto Ziroldi nei confronti di Michele Bolognino, 48enne originario di Locri, e dei fratelli cutresi Palmo (foto) e Giuseppe Vertinelli, 54 e 53 anni, tutti e tre residenti a Montecchio Emilia.
Nell’inchiesta in cui figurano indagate complessivamente 224 persone, sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, fittizia intestazione di beni, impiego di denaro e proventi illeciti, riciclaggio e altri reati aggravati dalla finalità mafiosa; sequestrati, inoltre, beni per oltre 35 milioni di euro, tra i quali 9 immobili, 16 autoveicoli, 21 tra rapporti bancari e finanziari e 16 società di capitali.
Più nel dettaglio, così come ricostruito da Gazzetta Matin nel servizio del 10 agosto scorso dal titolo «Gecoval legata a doppio filo con Crotone e l’Emilia», secondo gli inquirenti Palmo Vertinelli – già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bologna il 28 gennaio scorso (dopo qualche settimana di latitanza, si costituì ai carabinieri, venendo scarcerato il 20 febbraio su disposizione del Tribunale del Riesame di Bologna) – altro non era che il titolare occulto dell’impresa Opera Srl di Montecchio, in provincia di Reggio Emilia, proprietaria al 10 giugno 2015 del 21,09% delle quote del Consorzio stabile Gecoval di St-Vincent, colpito il 27 giugno dalla prima interdittiva antimafia emessa dal questore di Aosta, Maurizio Celia, all’indirizzo di una ditta con sede legale in Valle d’Aosta.
Antonio Vertinelli, figlio di Palmo, crotonese di 30 anni, a sua volta indagato nella maxi inchiesta antimafia al pari del cognato dei fratelli Vertinelli, Domenico Foggia, 40 anni, uno dei tre componenti del consiglio di amministrazione della valdostana Gecoval, nell’estate del 2014 coordinò – in qualità di capocantiere – i lavori da mezzo milione di euro per la manutenzione straordinaria della copertura del Forum Sport Center di Courmayeur.
I fratelli Vertinelli sono considerati dagli inquirenti ben inseriti nella cosca Grande Aracri operativa in Emilia, e a capo della società Opera Srl – le cui quote sono state sottoposte a sequestro preventivo dal gip del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi – avrebbero posto i prestanome Giuseppe Brugnano e Alessandro Ruggiero.
In attesa dell’udienza al Tar della Valle d’Aosta del 14 e 15 settembre, visto che i vertici del Consorzio stabile Gecoval di St-Vincent (alla cui presidenza figura un ragazzo poco più che maggiorenne, Luca Curcio di Châtillon) hanno impugnato l’interdittiva antimafia emessa dal questore di Aosta, la Regione – attraverso un’apposita determina dirigenziale – ha revocato loro cottimi fiduciari per manutenzioni idrauliche per un valore di poco inferiore ai 300 mila euro, che avrebbero dovuto essere effettuate a Quart, St-Marcel, Nus, Fénis, Verrayes, St-Denis, Chambave e Pontey.
(pa.ba.)