Cinema, il Cervino CineMountain diventa maggiorenne
Un omaggio alle origini africane del Cervino, quando cioè, secondo la teoria della tettonica delle placche, la placca africana si sovrappose a quella europea dando origine alle Alpi, e quindi anche alla Grande Becca, è quanto il CineMountain, che dalla montagna per eccellenza prende il nome, ha organizzato per celebrare i 150 anni dalla prima ascensione e i 18 del festival.
Dal 1° al 9 agosto al Cinéma des Guides di Cervinia e al Centro congressi di Valtournenche, saranno 31 i film in concorso per aggiudicarsi i sei premi in palio: il Grand Prix des Festivals, il premio Film Commission VdA per il miglior film valdostano, il premio Cai per il miglior film di alpinismo, il premio Sony per la migliore fotografia, il premio per il miglior film italiano e il premio del pubblico.
«In questo periodo Cervinia diventa la capitale della montagna e il Cervino, montagna che le rappresenta tutte, ha ricordato il sindaco di Valtournenche, comune fondatore e titolare del festival, Deborah Camaschella nella presentazione di questa mattina. Antonio Carrel, presidente dell’associazione culturale Monte Cervino ha auspicato che «diventando maggiorenni si possa contare su un minimo di garanzia sui finanziamenti per poter programmare da un anno all’altro», garanzia che il presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ente che insieme ad altri partner sostiene il festival, ha assicurato di poter dare per il 2016.
Il direttore artistico del festival, Luca Bich, ha messo in evidenza le serate speciali della kermesse.
Si comincia sabato 1° agosto con “Whymper, Carrel & sons”, incontro con i protagonisti del grande alpinismo Hervé Barmasse, Kurt Diemberger e Stephen Venables per ricordare i conquistatori del Cervino, per proseguire giovedì 6 agosto con “Corn to climb”, omaggio a Patrick Edilinger con Manolo, Guido Azzalea, Antoine Le Menestrel e Ben Moon, per terminare sabato 8 agosto con “Il Cervino africano e l’estasi della vetta”, spettacolo con Antoine Le Menestrel, Paola Corti, Yaya Dembelé, Baba Diarra e Alberto Peruffo, su un testo di Andrea Bernagozzi.
Nella foto grande il manifesto ideato da Arnica Design; nella foto piccola Deborah Camaschella, Antonio Carrel e Luca Bich
(erika david)