Allevatori Valpelline condannati a risarcire lo dipendente
Erano stati accusati di aver ridotto in schiavitù un loro dipendente marocchino. La Cassazione, però, ha confermato la sentenza d’Appello che quella prima accusa la derubricò in maltrattamenti. Diventa così definitiva la condanna a versare alla parte lesa una provvisionale di risarcimento pari a 10 mila euro per gli allevatori di Valpelline Clelia Brédy (59), il marito Napoleone Cunéaz (72), il figlio Edi Cunéaz (26) e il padre di lei, Ugo Brédy (88). Il reato è prescritto.
(redazione newsvda.it)