Omicidio Milliery: conferita una perizia sui reperti organici prelevati sui vestiti della vittima e del suo presunto assassino
E’ stata assegnata questa mattina, nell’ufficio del sostituto procuratore Luca Ceccanti, alla presenza del perito incaricato, il medico legale Armando Mannucci di Genova, la consulenza tecnica sui reperti – anche organici – prelevati dagli inquirenti sia sulla scena del crimine che sugli indumenti di vittima e presunto omicida.
Stiamo parlando del delitto di Elio Milliery, il pensionato 76enne di La Salle uccisa la sera dell’8 maggio scorso nei pressi della sua baita di località Liaey, trafitto da numerosi fendenti, soltanto alcuni dei quali rivelatisi mortali.
Per il suo assassinio è in carcere il 34enne cubano Osmany Lugo Perez, il marito della testimone chiave secondo la Procura di Aosta, ovvero la moglie, che quella sera – poco prima delle 22 – chiamò il 112 per segnalare una violenta lite in corso tra sua marito e l’anziano, che aveva frequentato fino a poco prima.
Nell’interrogatorio davanti al pm Luca Ceccanti, tenutosi il 15 maggio scorso e durato poco meno di tre ore, l’unico indiziato per il delitto Milliery ha riferito di ricordarsi perfettamente la lite avuta col suo rivale, ma di non ricordarsi di averlo ucciso.
Una versione, quella di Osmany Lugo Perez, che secondo l’accusa equivale – di fatto – a una confessione, anche in ragione dei due gravi indizi che lo costringono tuttora in carcere a Brissogne: i vestiti insanguinati che aveva ancora addosso al momento del fermo giudiziario, scattato un’ora dopo il ritrovamento del corpo di Elio Milliery in una scarpata della stradina di accesso alla sua baita, e la telefonata della moglie al 112, nella quale veniva segnalata la violenta lite in atto tra suo marito e l’anziano.
In un simile contesto, la perizia tecnica conferita stamane ad Armando Mannucci – alla presenza del legale della famiglia, l’avvocato Genny Bouc, e dell’avvocato Pierluca Benedetto, che assiste il cubano e che si è riservato la nomina di un proprio consulente – dovrà accertare tra le altre cose se il sangue trovato sui vestiti di Osmany Lugo Perez sia quello della vittima Elio Milliery, trafitto con un coltello – forse da cucina – con una lama lunga dai 10 ai 15 centimetri, ma mai trovato dagli inquirenti.
Il movente alla base del delitto – scoppiato in un contesto in cui i fumi dell’alcol avrebbero avuto un ruolo tutt’altro che trascurabile – sarebbe stato individuato nella gelosia nei confronti della moglie di Osmany Lugo Perez, che Elio Milliery aveva frequentato fino a poco tempo prima.
(pa.ba.)