Comunali: a Palazzo trovato l’accordo sulla nuova legge elettorale
Stop all’elezione diretta del sindaco e del vicesindaco nei 42 Comuni valdostani con meno di mille abitanti, obbligo di presenza delle donne nelle giunte in presenza di un 15% di elette e lieve riduzione dei consiglieri comunali: questi alcuni dei punti qualificanti della nuova bozza di legge elettorale comunale sui cui il gruppo di lavoro misto maggioranza Uv e Stella Alpina – e minoranza Alpe, Pd e Uvp ha trovato l’accordo. Il pacchetto di emendamenti al disegno di legge, dopo essere stato illustrato in prima Commissione consiliare, sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio permanente degli Enti locali la cui assemblea dovrebbe tenersi martedì 13 gennaio.
Il progetto di norma (tecnicamente si tratta del disegno di legge approvato dalla Giunta, modificato con oltre 20 emendamenti) mantiene il sistema maggioritario anche nei Comuni senza l’elezione diretta: è previsto un premio di maggioranza alla lista vincente all’interno della quale il Consiglio comunale sceglierà il suo primo cittadino. Giunte più snelle (da due a 5 assessori a seconda della grandezza del Comune), regole più restrittive sul limite dei mandati (dopo tre mandati no si potranno più avere cariche di giunta) e una lieve riduzione del numero dei consiglieri. Inoltre, ad Aosta non ci sarà più l’incompatibilità tra le cariche di assessore e di consigliere comunale e l’assemblea civica sarà composta da 27 membri, oltre al sindaco e vicesindaco (ora sono 29). Ad accelerare l’accordo è stato l’accoglimento del pacchetto di proposte del Pd in particolare sul riequilibrio della rappresentanza di genere che riguardano in particolare l’obbligo della presenza dei due generi nelle liste elettorali minimo il 20% – così come nelle Giunte comunali e del voto ad almeno una donna nel caso di espressione delle tre preferenze sulla scheda elettorale.
(danila chenal)