Assalto a Charlie Hebdo, Rollandin: «attacco inaudito alla libertà di pensiero e parola»
«Latto terroristico che ha colpito i giornalisti di Charlie Hebdo rappresenta un attacco inaudito alla libertà di pensiero e di parola che lEuropa ha saputo conquistare attraverso i secoli e che va difeso con piena consapevolezza in ogni ambito della nostra quotidianità», sono queste le parole del presidente della regione Augusto Rollandin, che esprime anche a nome del governo regionale «incredulità e profondo dolore a fronte dei fatti che hanno interessato oggi la Comunità Francese», in merito all’attacco alla redazione parigina del giornale satirico avvenuto in mattinata nella capitale dell’esagono.
Questa mattina due uomini hanno fatto irruzione nella sede del giornale in Rue Nicolas Appert, al numero 10, nell’XI arrondissement, aprendo il fuoco sui presenti. Il mercoledi è anche il giorno di uscita dell’hebdomadaire nei chioschi e nelle edicole e il giorno deputato alla riunione di redazione: i locali erano dunque più gremiti del solito.
Il bialncio provvisorio è quello di un massacro: si contano 12 morti tra cui due agenti di polizia e una ventina di feriti (4 sono in gravissime condizioni).
A perdere la vita nell’attentato anche il direttore Stephane Charbonnier, conosciuto col nome d’arte Charb e famoso per il suo ciclo di vignette su Sarkozy raccolte nel libro ”La tête à Sarko: Best Of”, e il vignettista Georges Wolinski.
Si presume che l’attacco possa essere di matrice terroristica, soprattutto stando ai trascorsi del giornale satirico. Nel 2007, infatti, l’hebdomadaire era stato denunciato da alcuni esponenti della moschea di Parigi e dall’Unione del culto islamico in Francia per una prima pagina in cui veniva raffigurato Maometto intento a piangere e con una didascalia abbastanza chiara: ”Maometto sfinito dagli integralisti”. La prima pagina era stata creata a seguito delle proteste islamiche in Europa per la scelta di un quotidiano danese di pubblicare alcune vignette aventi come protagonista il profeta.
Il giornale satirico, creato negli anni ’70, è sempre stato in prima linea nel raccontare fatti e vicende di attualità, fra le vignette più memorabili quelle su Dominique Strauss-Kahn dopo gli episodi di New York e la serie sull’Islam.
Il giornalismo francese deve fare i conti ora più che mai con un clima di odio e di intransigenza senza precedenti. Il paese dove la libertà di espressione sembrava inviolabile si ritrova oggi con una realtà dolorosa e pericolosa.
In foto Stephane Charbonnier, direttore e vignettista rimasto ucciso nell’assalto di questa mattina
(alessandra borre)