Aosta, il business del pane occultato al Fisco
Un semplice controllo sull’emissione degli scontrini.
E’ partita da un banale controllo strumentale l’attività di indagine della Guardia di Finanza di Aosta che ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Aosta di due persone, un uomo e una donna: l’uomo per violazioni di natura fiscale, la donna per violazioni di natura fiscale e per sostituzione di persona, falsificazione di documento e falsa dichiarazione.
«Il controllo sull’emissione degli scontrini era risultato regolare, ma prima di archiviare il verbale ho deciso di andare a verificare anche gli aspetti fiscali della società che gestiva il panificio», ha spiegato il Capitano delle Fiamme Gialle, Oronzo Russo, che aggiunge: «Alla luce dei fatti, si è trattata di un’intuizione che ci ha condotti a dei risultati importanti».
In pratica, dai controlli fiscali effettuati sulla società che gestisce il panificio controllato «in una zona semi centrale di Aosta», è emerso che la stessa non ha mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi in riferimento agli anni fiscali 2011 e 2012, «pur avendo emesso regolari scontrini fiscali», racconta ancora il Capitano Russo.
Una regolarità di facciata, insomma. «La società (il cui rappresentante legale è la donna denunciata a piede libero, ndr) opera ad Aosta ma aveva la propria sede legale a Brescia, anche se da accertamenti effettuati abbiamo capito che quella di Brescia era una sede fittizia perché all’indirizzo dato non c’era proprio nulla che potesse essere in qualche modo riconducibile all’attività aostana», affermano gli inquirenti.
Nel corso delle indagini, poi, è emerso che tra il 2012 e il 2013 questa società avrebbe rilevato altri due panifici, «sempre in zone semi centrali del Capoluogo», gestiti in precedenza «da un’unico amministratore che abbiamo scoperto non avere presentato alcuna dichiarazione dei redditi in riferimento al 2012».
Da qui la denuncia sia della donna che dell’uomo per violazioni fiscali, anche se nei confronti della prima è andato ad aggiungersi «il deferimento all’Autorità Giudiziaria anche per il reato di sostituzione di persona, visto che abbiamo acquisito autocerficazioni e altri documenti in cui comparivano nomi di fantasia supportati da documenti di identità artigianalmente contraffatti allo scanner», spiega ancora il capitano Oronzo Russo.
Nell’ambito dell’indagine portata a compimento dalla Guardia di Finanza è stata ricostruita un’evasione fiscale – tra i tre panifici i cui conti sono stati passati al setaccio – di circa 800.000 euro, oltre a Iva non versata pari a 50.000 euro.
(pa.ba.)