Casa: passa da 8 a 2 anni il requisito di residenza in Valle per accedere all’edilizia residenziale pubblica
La situazione di incertezza in cui versano le assegnazioni e i bandi di edilizia residenziale pubblica in Valle d’Aosta – a seguito della pronuncia della Corte costituzionale con la sentenza 168 dell’11 giugno scorso – sta per definirsi, se è vero che oggi – venerdì 18 luglio – la Giunta regionale ha provveduto all’approvazione della proposta di modifica della legge regionale 13 febbraio 2013, numero 3, recante ‘Disposizioni in materia di politiche abitative’.
«La modifica della legge sulla casa si è resa necessaria e urgente a seguito della recente sentenza della Corte costituzionale – ha affermato l’assessore regionale alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, Mauro Baccega -, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del requisito di residenza nella regione da almeno 8 anni, maturati anche non consecutivamente, per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica. Recependo le indicazioni della Consulta – aggiunge Baccega – abbiamo introdotto l’obbligo, per chi vuole partecipare ai bandi, di essere titolari del permesso di soggiorno di lungo periodo e di avere un periodo di residenza in Valle pari ad almeno 24 mesi».
Un adeguamento, quello resosi necessario a seguito del pronunciamento di incostituzionalità dell’articolo 19 – lettera b) – della legge regionale, che «comporterà un ampliamento del numero degli ammessi alle graduatorie dei bandi – ammette ancora l’assessore Baccega -, ma per evitare ogni effetto negativo sulle graduatorie in vigore, abbiamo inserito nel disegno di legge di modifica un’apposita norma transitoria per prevedere un aggiornamento straordinario delle graduatorie, che i singoli comuni potranno perfezionare in tempi brevi».
In ultimo, una puntualizzazione: «Chi potrà contare su un tempo di residenza in Valle d’Aosta maggiore avrà comunque diritto a un punteggio più alto all’atto della predisposizione delle graduatorie», ha assicurato Baccega.
Rimanendo alle modificazioni alla legge regionale 3/2013, che dovrebbero essere portate all’attenzione del Consiglio regionale nella seduta di fine mese, in relazione al Piano vendite verrà definito «in modo più funzionale il momento di determinazione del prezzo di vendita» introducendo, per il pagamento in un’unica soluzione, una riduzione pari al 10% rispetto al prezzo determinato.
Rimanendo alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, la Giunta regionale ha stabilito la quota di risorse – pari a 3.915.000 euro – da destinare al finanziamento di 41 domande di mutuo per l’acquisto della prima casa presentate nel corso dell’anno 2013.
Nella foto il complesso di edilizia residenziale pubblica ricavato nell’ex caserma dei Carabinieri di Valpelline, nel quale cinque alloggi rimangono ancora da assegnare.
(pa.ba.)