Guida alpina di Ollomont dispersa sul Bianco: «Rimaniamo aggrappati alla sua esperienza»
«L’unica loro salvezza può essere stata quella di aver trovato un riparo da qualche parte, magari sfruttando la grande esperienza di Ferdinando. Se così fosse stato, però, reputo che questa mattina, quando abbiamo sorvolato la zona con l’elicottero, qualche segnale l’avrebbero dovuto mandare, invece non abbiamo percepito nulla. E’ ovvio che, con le condizioni severe di quest’oggi in quota e con il passare delle ore, le possibilità di un’evoluzione positiva delle ricerche si assottigliano sempre di più».
Così il direttore del Soccorso Alpino Valdostano, Adriano Favre, commenta le operazioni di ricerca della guida alpina di Ollomont, Ferdinando Rollando, e del suo cliente francese di 17 anni, dispersi sul ghiacciaio a monte del rifugio Gonella, sul massiccio del Monte Bianco, da mercoledì mattina, da quando – alle 5 – avevano deciso di lasciare la struttura per sfruttare una schiarita.
Le ricerche – che quest’oggi hanno visto in campo undici tra guide alpine e personale del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves e del Soccorso alpino valdostano – «riprenderanno domani di prima mattina col sorvolo della zona in elicottero», spiega ancora Favre, che aggiunge: «A questo punto le ipotesi possono essere le più disparate: si va dalla colata di neve in un canalone a una caduta in un crepaccio, anche se la nostra speranza rimane aggrappata all’esperienza di Ferdinando Rollando».
Ferdinando Rollando, 52 anni, fa parte della società delle Guide della Valpelline ed è direttore di Alpistan, un’associazione onlus italiana che da alcuni anni si occupa di avvicinare gli afgani allo sci e alle ascensioni in sicurezza.
Nella foto Ferdinando Rollando (il terzo da destra con la giacca rossa) in una delle sue spedizioni in Afghanistan.
(pa.ba.)