Fidas on the Road: sensibilizzazione al dono del sangue e alla sicurezza stradale vanno a braccetto
Sensibilizzare la cittadinanza al dono del sangue e promuovere una seria attività di prevenzione degli incidenti stradali di concerto con la Polizia stradale e con «altri attori sensibili alla problematica a livello politico-istituzionale e associazionistico».
Questo, in estrema sintesi, l’obiettivo di ‘Fidas on the Road’, progetto nazionale che quest’oggi – martedì 8 luglio – ha fatto tappa ad Aosta, con la delegazione Fidas proveniente da Milano che ha raggiunto la Valle d’Aosta «a bordo del camper che, per l’occasione, è stato scortato dalle auto della Polizia stradale», ha spiegato il presidente regionale della Fidas Valle d’Aosta, Rosario Mele.
L’iniziativa di ‘Fidas on the Road’ vuole «sensibilizzare i cittadini al dono del sangue, a maggior ragione in questo periodo, in cui la nostra associazione fa la voce grossa perché è proprio durante la stagione estiva che, statisticamente, ci sono più incidenti sulle strade italiane, di conseguenza nelle strutture ospedaliere nazionali è proprio in questo periodo che c’è maggiore necessità e richiesta di sangue».
Un’azione sinergica, quella portata avanti dalla Fidas e da un ampio ventaglio di altri interlocutori, a partire dall’Onorevole Catalano, vice presidente della Commissione Trasporti, che questa mattina ad Aosta era rappresentato dal suo collaboratore parlamentare che ha affermato: «Ci stiamo impegnando molto nell’affrontare il tema della sicurezza sulle strade italiane, azione che deve essere per forza di cose preventiva, perché l’opera della Fidas è assolutamente meritoria, ma se ci fossero meno stragi sulle strade italiane penso che nessuno si rammaricherebbe. I tre fattori che bisogna attenzionare sono lo stato dei mezzi, lo stato delle infrastrutture e il cosiddetto ‘fattore umano’».
A ruota, poi, in tema di sicurezza stradale, ha immediatamente incalzato il presidente nazionale di Assotrasporti, Secondo Sandiano, che ha posto l’accento sulla «necessità di dotare chi di dovere di strumenti adeguati per poter svolgere al meglio i controlli e le verifiche sui mezzi esaminati, perché troppo spesso sentiamo parlare di mezzi stranieri che transitano sulle nostre strade e verso i quali abbiamo le mani praticamente legate. Non è certo colpa dei camion stranieri, la colpa è centrale, quindi vanno dati strumenti adeguati a chi deve effettuare i controlli».
Per quanto concerne la tappa valdostana di ‘Fidas on the Road’, il presidente del Consiglio comunale di Aosta, Ettore Viérin, ha parlato di un «camper che simboleggia la vita che spesso viene salvata da altre vite», mentre il questore di Aosta, Maurizio Celia, ricollegandosi alle parole pronunciate dal collaboratore parlamentare dell’Onorevole Catalano, ha commentato: «Bisognerebbe prevenire certe situazioni, così da non dover giungere all’impellente necessità di dover avere bisogno di sangue a tutti i costi».
La tappa valdostana del progetto nazionale ‘Fidas on the Road’, dopo la conferenza stampa di questa mattina nel salone ducale del Comune di Aosta, prosegue nel corso di tutta la giornata odierna con operazioni di volantinaggio in centro città da parte dei volontari locali della Fidas e con uno spettacolo musicale in piazza Chanoux, nel salotto buono del Capoluogo regionale.
Nella foto il camper simbolo del progetto ‘Fidas on the Road’ parcheggiato questa mattina in piazza Chanoux con accanto un’auto della Polizia stradale di Aosta.
(pa.ba.)