Il corpo sottratto, contro lo stereotipo magra è bella
Sophie-Anne Hérin, giovane fotografa valdostana ha seguito attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica una parte di cammino di quattro donne, tre affette da anoressia e una da bulimia, e ne ha documentato le ferite non solo del corpo, ma anche dello spirito e della mente attraverso alcuni scatti in bianco e nero di sicuro effetto.
Una selezione di questi scatti, alcuni dei quali inediti, altri già proposti in altre mostre, sono stati messi a dialogare con l’interpretazione che l’artista Patrizia Nuvolari, ha voluto dare della malattia con i suoi disegni elementari e i colori accesi.
Risultato dell’incontro e del dialogo è “Il corpo sottratto”, la mostra inaugurata questo pomeriggio nella saletta espositiva di Finaosta, voluta dalla presidenza del Consiglio Valle, in collaborazione con l’assessorato alla cultura.
«L’immagine fotografica in quanto pezzo del reale spiega la fotografa Sophie-Anne Herin restituisce un dato reale che mostra la pericolosità di tale malattia e in tal senso agisce in maniera preventiva. L’idea di cercare la perfezione attraverso la magrezza è qualcosa che la nostra società rinforza continuamente e sulla quale dovrebbe interrogarsi. Questo lavoro non vuole presentarsi come documentaristico, ma come una fotografia che parte dalla realtà per raccontare la mia esperienza con chi soffre di questi disturbi».
«Nei miei disegni elementari aggiunge Patrizia Nuvolari si inseriscono figure prosciugate da una sofferenza profonda, segno di un male che nasce invisibile e che rende invisibili. Il colore delle immagini pittoriche sarà complementare e al tempo stesso di contrasto al bianco e nero delle fotografie, in una sorta di dialogo che crea empatia verso questo tipo di dolore.»
Nell’ambito della mostra, che rimarrà aperta fino al 10 giugno 2014, dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30, è in programma una conferenza con esperti del settore che si confronteranno sul tema dei disturbi alimentari il 27 maggio alla Biblioteca regionale di Aosta.
(e.d.)